Alla scoperta di Stoccolma, regina delle capitali scandinave

Sono passati ormai oltre dodici anni dal nostro primo viaggio in Scandinavia, una penisola che non può che attirare viaggiatori come noi appassionati delle Terre del Nord.
Tra capitali ricche di storia e villaggi sperduti nella tundra artica, antiche e affascinanti tradizioni legate a popolazioni autoctone come i Sami, fiordi e altri paesaggi mozzafiato, fenomeni naturali incredibili come il sole di mezzanotte e l’aurora boreale, sapori locali tutti da scoprire, ce n’è davvero per tutti i gusti… e per tutte le stagioni! A dirla tutta, per noi l’attrattiva scandinava è data in primis proprio dal fatto che, anche se la magia dei paesaggi imbiancati e silenziosi caratteristici dell’inverno sono difficilmente replicabili altrove (e quel cielo! In pochi altri posti nel mondo ho ammirato la volta celeste come nel pieno della Lapponia e mi rimarrà per sempre nel cuore), visitare queste terre d’estate ci consente una tanto necessaria fuga dalla torrida afa romana, almeno per qualche giorno.
È proprio per questo motivo che, nell’ormai lontanissimo luglio 2012, scegliemmo Stoccolma come meta delle nostre (allora brevi) vacanze estive: la città che a mio parere, non me ne vogliano Oslo ed Helsinki, meglio esemplifica lo splendore caratteristico del patrimonio artistico-culturale scandinavo. Qui l’architettura tipica di stampo nordico racconta una storia in cui il lustro del longevo regno di Svezia si fonde armoniosamente alla ricchezza data da una fiorente civiltà marittima che, raramente invischiata con le tante esplosioni belliche dell’Europa centro-occidentale, è riuscita a conservare nei secoli gran parte della sua bellezza.

Ricordo ancora perfettamente il momento esatto in cui abbiamo avuto il primo colpo d’occhio della città, che abbiamo raggiunto in pullman da Skavsta (il piccolo aeroporto a circa un centinaio di chilometri a sud di Stoccolma, su cui vola la Ryanair), e l’emozione che mi ha suscitato: tutto il tragitto che ha separato il nostro atterraggio dall’arrivo vero e proprio in città è stato immerso nel verde di chilometri e chilometri di foreste, per poi sorprenderci tutto d’un tratto con la maestosità della capitale svedese una volta usciti dall’altra parte del Söderledstunneln. Un qualcosa di inspiegabile, dopo aver ammirato molte splendide città d’arte in diverse parti del mondo ricordo ancora di essere rimasta per un attimo senza fiato a quella vista improvvisa, che sembrava una cartolina di un luogo fuori dal tempo e dal fascino magnetico.

Conviene acquistare una Stockholm Card?

Ho verificato e i prezzi si sono notevolmente alzati rispetto alla nostra visita, allora per noi era stata una scelta semplicissima: per poco più di un centinaio di euro a testa avevamo acquistato due card da 5 giorni di validità, che includevano non solo l’ingresso gratuito a praticamente tutti i musei e le principali attrazioni della città ma permettevano anche di usufruire liberamente di metro, autobus, tram e del servizio di bike rental (ma non i bus a/r per l’aeroporto), oltre a offrire interessanti sconti per altri trasporti e attività, tra cui alcuni ristoranti e i battelli per Drottningholm e Sigtuna. Vista la nota dispendiosità di una visita in questa città, in cui il costo della vita è rapportato a stipendi medi più alti rispetto a quelli a cui siamo abituati, lo abbiamo trovato un notevole risparmio e, fino a quel momento, devo dire una delle poche volte in cui acquistare uno di questi pass onnicomprensivi in una capitale europea ci era sembrato così conveniente.

Da ormai qualche anno la card è passata a essere gestita da GoCity, azienda che fornisce pass onnicomprensivi per le attrazioni cittadine in molte altre destinazioni d’Europa e del mondo, e questo ha modificato un po’ non solo il costo ma anche l’offerta per quanto riguarda Stoccolma. Infatti non sono più compresi i mezzi pubblici, per i quali è ora necessario acquistare una TravelCard a parte (o biglietti per corse singole se non si programma di utilizzare moltissimo i trasporti pubblici, che si possono comprare con carta di credito in modalità contactless o dalla app dedicata), mentre comprende l’accesso a battelli e bus Hop-On Hop-Off (i verdi, non i rossi), che però viaggiano solo nelle ore diurne e solo su determinate tratte (di interesse prettamente turistico, ovviamente).
Sono ancora disponibili versioni da 1, 2, 3, 4 o 5 giorni, come quando siamo stati noi, con validità a partire da quando la si usa per la prima volta e non dall’acquisto (per la scadenza si contano le 24 ore successive al primo utilizzo e non lo scoccare della mezzanotte), con costi che vanno da circa 80€ a circa 170€ a persona.
Noi ce l’eravamo procurata direttamente all’aeroporto appena atterrati, mentre è ora possibile anche pre-acquistarla online e scaricare poi il QR code per attivarla alla prima attrazione inclusa che si visita, quindi sicuramente più comodo. È possibile stamparla o utilizzarla direttamente su supporto mobile e si riceve anche una comoda guida digitale riportante tutte le informazioni (orari di apertura ecc.) delle diverse attività incluse, opuscolino che noi avevamo avuto in formato cartaceo ma di dimensioni comodissime da portare in borsa.
Sono incluse fino a 50 attrazioni ed esperienze (QUI trovate la lista completa aggiornata): tutte le più importanti a eccezione ad esempio del Municipio (che però vale la pena visitare) o, se appassionati, il Museo degli ABBA (aperto nel 2013, quindi quando sono stata io non c’era ancora, era solo disponibile una zona dedicata alla celebre band svedese all’interno del Museo di Musica e Teatro), ma troverete comunque molti dei luoghi che sicuramente vorrete visitare se interessati alla storia della città e della nazione come il Palazzo Reale, il Museo Vasa, il Museo Vichingo, il Nordiska museet, la Cattedrale, il Palazzo Drottningholm, il Museo della Marina, il Museo dei Premi Nobel e lo Skansen, oltre ad attività come diversi tour in barca nell’arcipelago o una tradizionale Fika svedese (no, non è quello che sembra, leggete QUI!) presso il caffè Systrarna Andersson, solo per nominarne alcuni.

In sostanza, quindi, direi semplicemente che per capire se sia per voi conveniente o meno acquistare questo pass bisogna prima decidere cosa vorreste fare a Stoccolma nei giorni a vostra disposizione e quindi verificare se queste attività sono incluse nel Go Stockholm Pass, confrontando i costi dei singoli ingressi e valutando se a livello di orari il tutto sia fattibile nelle giornate in cui avrete il pass a disposizione.
Per aiutarvi a farvi un’idea di cosa ci sia da vedere in città, vi racconto qui di seguito come ci siamo mossi noi.

A spasso per Stoccolma: cosa non perdere tra attrazioni e quartieri da esplorare

Abbiamo scelto di alloggiare a Norrmalmstorg, in un albergo molto bello ma purtroppo con tariffa con colazione esclusa, volendo questa volta prediligere la centralità rispetto ad altro visto che avevamo a disposizione solo poco meno di cinque giorni in città… tuttavia, un’ottima scusa per perderci ogni mattina in una bakery diversa in cui sperimentare gli ottimi dolcetti svedesi!
Atterrati nel primo pomeriggio, dopo circa un’ora e mezza di trasferimento dall’aeroporto ci siamo potuti dedicare a una prima passeggiata in città solo per metà pomeriggio e inizio serata: essendo inizio luglio, potevamo ancora contare su tantissime ore di luce visto che faceva buio alle 23:00 passate, ma le attrazioni a una certa ora comunque chiudevano, quindi per questa prima giornata abbiamo optato per iniziare a familiarizzare con il posto giusto con un rilassato giretto su alcune delle piccole isolette più vicine al centro storico.
Ci dirigiamo quindi verso Nybroplan, una piazza vicinissima al nostro albergo che si affaccia su un molo, dominata da un lato dal teatro Dramaten (sfortunatamente quell’anno chiuso per tutto il mese di luglio, quindi abbiamo potuto ammirarne solo la facciata). Da qui costeggiamo la baia fino al ponte che ci porta alle due isolette di Skeppsholmen (l’isola delle barche) e, oltre quest’ultima, la ancora più piccola Kastellholmen. Sulla prima veniamo subito catturati dall’af Chapman, un’imbarcazione di fine Ottocento adibita a ostello della gioventù e piccolo ristorante… e ovviamente non possiamo non approfittarne per fermarci a fare merenda, gustandoci due fette di torta sul ponte della barca. Ben rifocillati, proseguiamo il giro verso la seconda isola, che è visitabile tutta in una mezz’oretta circa.
Al ritorno attraversiamo i giardini di Kungsträdgården e, quando è quasi ora di cena, ci spostiamo verso Drottninggatan, un’elegante via pedonale piena di negozi, dove ci fermiamo in un ristorante in cui provare diverse specialità svedesi.

Giorno 1: Palazzo Reale, Gamla Stan e Municipio

La mattina successiva partiamo per la visita vera e propria della città, il cui punto di partenza non può che essere la graziosa Gamla Stan (la Città Vecchia).
La nostra prima tappa è il Kungliga Slottet (il Palazzo Reale), il cui ingresso comprende la visita agli appartamenti reali, alla Cappella, alla Sala del Tesoro e all’armeria, dove sono esibiti tra gli altri abiti dei sovrani, armature, spade e altre armi e, nelle sale sotterranee, una collezione di carrozze di diverso tipo, comprese quelle in formato slitta! 
La visita completa del palazzo ci porta via circa tre ore, tanto che perdiamo per un pelo il cambio della guardia e dobbiamo rimandarlo a qualche giorno più tardi.
L’entrata era gratuita con la nostra Stockholm Card (ma è compresa anche nel pass attuale) così come, ci rendiamo conto… praticamente qualunque altra attrazione del centro storico! Anche posti che ammettiamo che non avremmo proprio valutato di visitare altrimenti. Sebbene, nel caso ad esempio del Museo della Stoccolma medievale (a due passi dal Palazzo Reale, in cui ci rechiamo proprio al termine della visita di quest’ultimo dopo un pranzo veloce), conveniamo a posteriori che sarebbe stato un errore sorvolarlo: ci accorgiamo che in questa città anche il museo all’apparenza meno accattivante ha in realtà qualcosa di unico da offrire al visitatore (tipo, in questo caso, oltre a fedelissime ricostruzioni della vita nella città vecchia all’epoca, rappresentazioni multimediali di Gamla Stan e molte altre curiosità, abbiamo ammirato una sezione delle antiche mura cittadine e perfino il relitto di una nave vichinga). Inoltre un altro aspetto che mi ha colpita positivamente nelle attrazioni di Stoccolma, e che ovviamente ora esercita per me tutto un altro tipo di fascino a ripensarci, è il fatto che abbiamo sempre notato la presenza di almeno una zona dedicata esclusivamente ai bambini, con giochi o altre attività relative al tema centrale del museo per intrattenerli (che sia l’angolo per imparare a legare veri nodi da marinaio nel Museo della Marina o la zona in cui suonare i diversi strumenti musicali nel Museo di Musica e Teatro).
Trascorriamo circa un’oretta nel Museo della Stoccolma medievale, passiamo poi brevemente anche al Museo Tre Kronor (sempre perché “tanto è gratis!”), situato nel seminterrato del Palazzo Reale e che riporta i resti dell’omonimo castello (letteralmente Castello delle Tre Corone) distrutto in un violento incendio sul finire del Seicento, per perderci infine tra le pittoresche stradine di Gamla Stan.

Partiamo da Stortorget, la piazzetta che è il cuore della Città Vecchia, intorno a cui si sviluppa tutto il centro storico che occupa l’isoletta di Stadsholmen e in cui svettano le inconfondibili facciate rossa e arancio di due caratteristici palazzi che sono quasi un simbolo della città. Qui è situato anche il Nobelmuseet, che però noi saltiamo per questa occasione e proseguiamo invece la nostra passeggiata pomeridiana verso la piccola ma carinissima Brända Tomten, poi percorriamo Österlånggatan e Västerlånggatan (le due principali vie pedonali dell’isola, piene di negozi di souvenir, bar e ristorantini) e ci fermiamo brevemente nella minuscola Mårten Trotzigs Gränd (la via più stretta della città, costituita da una scalinata larga solo 90cm circa). Passiamo quasi tutto il resto del pomeriggio a innamorarci di letteralmente ogni vicolo e ogni angoletto, non vorremmo quasi più andarcene.
Ci spingiamo infine verso la vicina isoletta di Riddarholmen, che sembra quasi un tutt’uno con Gamla Stan, dove si trova la chiesa Riddarholmskyrkan (la chiesa di origine medievale adibita a luogo di sepoltura di gran parte dei sovrani svedesi) e la grande terrazza Evert Taubes con vista municipio. Lo Stadshuset è proprio la nostra meta successiva, dopo qualche minuto di relax. La costruzione è imponente e decisamente caratteristica, con l’aspetto esterno di un faro, e al suo interno ospita tra le altre cose la Camera del Consiglio, le monumentali Sala Blu e Sala D’Oro e la City Hall Tower, che consente di ammirare una spettacolare vista di Stoccolma da oltre 100 metri di altezza. È qui, inoltre, che si tiene annualmente il banchetto e la serata di gala dopo la cerimonia di consegna dei Premi Nobel, quindi vale sicuramente una visita (che va per forza prenotata in anticipo perché si deve essere accompagnati da una guida).

Giorno 2 (pienissimo!): Museo Vasa, Djurgården e breve capatina a Södermalm

Al secondo giorno pieno ci dedichiamo finalmente alla tanto attesa visita al Museo Vasa, edificio che si sviluppa interamente intorno al vascello di inizio Seicento recuperato dal fondale marino nel porto di Stoccolma, tristemente celebre per essere affondato ad appena qualche minuto dal varo. La nave era infatti meravigliosa nell’aspetto ma fin troppo “ricca” per poter rimanere a galla, appesantita da un ulteriore ponte con cannoni e altre strutture sontuosamente decorate volute dal re Gustavo Vasa verso il termine dei lavori di costruzione. Questa aggiunta last minute ha senz’altro contribuito a rendere il veliero tuttora un vero e proprio gioiello da ammirare nel dettaglio (la struttura del museo, con terrazzamenti su più livelli tutto intorno alla nave, è perfetta per questo), ma allora l’hanno reso completamente inadatto alla navigazione, come tristemente dimostrato dal fallimento della sua inaugurazione. Non avevamo un ingresso salta-fila e la coda che abbiamo trovato all’entrata sembrava infinita (non saprei dire se è l’orario mattutino ad essere stata una pessima scelta o se è così tutto il giorno), ma mi sentirei di dire che vale la pena aspettare!
Dopo pranzo ci spostiamo al piccolo Acquario poco distante dal Vasa Museet, che abbiamo trovato carino e ben strutturato ma non particolarmente grande e, soprattutto se si è già stati a quello di Genova o all’Oceanografico di Valencia, mi verrebbe da dire niente di entusiasmante.
Segue il giro di Djurgården, l’isola parco, che consiglierei per maggiore praticità (e per coprire maggiore terreno in meno tempo!) di girare con bici a noleggio. Qui si trovano, tra le altre cose, alcuni palazzi reali immersi nel verde, un parco divertimenti, lo zoo e, soprattutto, lo Skansen, noto come il museo all’aperto più antico del mondo: fondato nel 1891 come un’esperienza immersiva adatta a grandi e piccoli, in cui si possono scoprire tradizioni e modi di vivere nel passato da ogni angolo della nazione con ricostruzioni di abitazioni e attraversando fattorie e coltivazioni, con musiche, danze, abiti, centri educativi come il Baltic Sea Science Center e molto altro.

A posteriori vorrei suggerire di dedicare molto più tempo di quanto abbiamo fatto noi a questa zona della città, specialmente se si hanno bambini, includendo magari anche visite al Museo nordico e al Museo vichingo.
Prima di cena abbiamo giusto il tempo di avventurarci brevemente a Södermalm, che raggiungiamo in metro, per visitare il Museo della Fotografia. Allora abbiamo trovato un’interessante mostra temporanea dedicata ai Giochi Olimpici, mentre devo dire che le esposizioni permanenti (sarà per mia ignoranza sugli artisti svedesi che hanno segnato la storia della fotografia) mi hanno colpita un po’ meno. Il quartiere di Södermalm vale comunque una visita in questa parte della giornata perché si tratta dell’anima un po’ più vivace e “alternativa” di Stoccolma, mi era infatti stata consigliata da un amico che ci era già stato per un drink di fine pomeriggio o per fermarsi a mangiare e fare poi un giretto serale nella “movida” cittadina. Mi sentirei però di dire che, oltre a questo aspetto, Södermalm può offrire anche uno sguardo su una Stoccolma un po’ diversa a livello storico, essendo la prima zona a essere stata occupata quando la popolazione dovette iniziare a spingersi al di fuori di Gamla Stan (è qui infatti che si trovano le tradizionali casette in legno colorate), e a livello di vibe, potendosi qui immergere in vie piene di negozietti vintage e in piazzette che si popolano l’estate di giovani stesi al sole a godersi un bel picnic a due passi dal mare.

Giornata in definitiva pienissima e, francamente, molto stancante, in cui abbiamo macinato chilometri e che quindi, col senno di poi, consiglierei caldamente di spezzare in più parti, così da prendersela più comoda e rilassarsi anche un po’, potendo magari includere più attrattive qua e là e godendosi pienamente l’atmosfera dei diversi quartieri visitati. Noi ci siamo fatti prendere come al solito dalla voglia di vedere, scoprire e assaggiare tutto subito, ma nei giorni successivi abbiamo avuto effettivamente maggiore tempo libero che abbiamo impiegato proprio tornando in alcuni di questi posti… sapendolo prima sarebbe stato il caso di distribuire il carico meglio fin dal principio!

Giorno 3: Gita a Drottningholm e un salto allo Skyview

La mattina successiva decidiamo di cominciare dividendoci per ottimizzare il tempo e visitare comunque due musei che rispecchiavano i nostri gusti leggermente diversi in materia: Lorenzo va all’Armèmuseum (che a sua detta merita) mentre io mi dedico al Musik- och Teatermuseet (carino, con la zona dedicata a strumenti musicali da tutto il mondo in cui si può anche suonare tutto ciò che è esposto – mi sentirei di consigliarlo molto a famiglie con bambini, viste le molte aree del museo dedicate ai piccoli visitatori. Come già accennato qualche paragrafo fa ero rimasta allora un po’ delusa dal poco spazio dedicato agli Abba, mi aspettavo qualcosa in più, ma ora c’è addirittura un intero museo a loro dedicato nella zona di Djurgården quindi…).
Un’oretta più tardi ci ritroviamo e ci dirigiamo insieme verso il molo di Stadshusbron, a due passi dal Municipio, da cui partono i battelli per il Palazzo di Drottningholm (noi allora avevamo acquistato il biglietto A/R scontato a 130 SEK a persona con la Stockholm Card, ora è incluso gratuitamente nel nuovo Go Stockholm Pass). Il battello ottocentesco rimodernato per il trasporto turistico è carinissimo e il viaggio attraverso parte dell’arcipelago di Stoccolma è stato davvero uno spettacolo. Meno di un’oretta più tardi eccoci approdare a due passi dal Palazzo, di cui è possibile visitare solo una parte (anche questo ingresso incluso sia nel nostro che nell’attuale Pass). Il parco circostante è vastissimo, anche se forse non paragonabile per bellezza e ricchezza di particolari ai giardini di altre regge anche più maestose che abbiamo visitato negli anni come Caserta, Vienna e Versailles…o forse a questo punto siamo solo un po’ “assuefatti” alla bellezza di palazzi di questo tipo, quindi riduciamo il giro esterno al minimo e, dopo pranzo, rientriamo verso in centro.

Approfittando del fatto che la giornata è discretamente limpida e potremmo quindi godere di una buona visuala, oltre al fatto non trascurabile che a differenza di altre attrazioni questa rimaneva aperta fino alle 21:00 (non più, ora chiude alle 16:00, orario prolungato alle 19:00 solo nel periodo estivo tra metà luglio e fine agosto), prendiamo la metro verso l’Ericsson Globe (oggi Avicii Arena, la struttura emisferica più grande del mondo con il suo vertice massimo a 130 metri di altezza, situata in un quartiere moderno e vivace ancora più a sud di Södermalm). La salita allo SkyView (attrazione composta da un ascensore sferico dalle pareti trasparenti che, risalendo un binario lungo un lato del Globe, porta sulla cima dell’imponente struttura e permette una vista panoramica a 360° di questa parte della città) è anche questa compresa nel Go Stockholm Pass e il giro dura in tutto tra i 20 e i 30 minuti, con una cabina che parte ogni 10… Esperienza forse sconsigliata a chi soffre di claustrofobia o di vertigini ma, per questi ultimi, mi sentirei di dire che se ho superato tranquillamente io questa prova può farcela chiunque!

Giorno 4: Museo della Marina, finalmente il Cambio della Guardia e ultimi giri in città

Nell’ultimo giorno pieno a nostra disposizione, dopo qualche breve capatina a musei che non eravamo riusciti a includere in precedenza, riusciamo finalmente ad assistere al cambio della guardia al Palazzo Reale (che si tiene nel cortile tutti i giorni alle 12:15, la domenica e i festivi alle 13:15, e dura circa 20 minuti… ma davvero suggestivi, con tanto di banda musicale che accompagna la parata dei soldati dal Museo dell’Esercito fino a qui). Successivamente, dopo un veloce pranzo a base di fresca insalata di gamberi di nuovo a bordo dell’af Chapman, ci dedichiamo al Museo della Marina, che raggiungiamo comodamente in tram da Nybroplan e che devo ammettere è piaciuto perfino a me che non sono un’esperta in materia.
Recuperati alcuni giri a cui ci eravamo dedicati un po’ frettolosamente nei giorni precedenti, torniamo infine a Gamla Stan per cenare, per un ultimo giretto tra le bellissime vie della città vecchia e, solo per la seconda volta in tutti questi giorni (ricordo che erano i primi di luglio quindi impossibile godere di più di cinque ore di buio completo la notte), riusciamo anche a goderci una Stoccolma illuminata prima di tornare in hotel e prepararci a salutarla. 

La mattina dopo passa tra il preparare i bagagli, fare check-out in hotel, qualche ultimo acquisto (tra cui, non chiedetemi perché, una copia in svedese di Cime Tempestose… ognuno ha le sue fisse) e il viaggio in autobus verso l’aeroporto per il nostro volo nel primo pomeriggio, ripromettendoci di tornare prima o poi per dedicare qualche giorno in più a questa capitale meravigliosa in cui ho decisamente lasciato un pezzo di cuore.

Come muoversi a Stoccolma

Anche quando il costo dei mezzi pubblici era incluso nel pass della città, a non essere compresi erano comunque i trasferimenti da/per l’aeroporto. A servire Stoccolma ci sono tre aeroporti: Arlanda, il principale della capitale e di tutta la nazione; Bromma, decisamente più piccolo ma il più vicino al centro città; Skavsta, il più distante, non molto grande e che ospita perlopiù voli di compagnie low cost.
Per spostarsi verso la capitale da uno qualsiasi di questi aeroporti si possono acquistare i biglietti dei bus della compagnia Flygbussarna, che effettua collegamenti a 119 corone (circa 10€) per persona a tratta da Bromma, 149 (poco meno di 13€) da Arlanda e 269 (poco meno di 23€) da Skavsta, rispettivamente 215 SEK (circa 18€), 239 SEK (circa 20€) e 509 SEK (circa 43€) se si opta per un biglietto a/r, ulteriore sconto se acquistato online e con riduzione per minori tra 8 e 17 anni compiuti.

Per noi allora spostarsi all’interno della città è stato semplice, non avendo dovuto acquistare ulteriori titoli di viaggio oltre alla Stockholm Card di cui eravamo già in possesso per le attrazioni. Scegliendo di spostarsi molto con i mezzi pubblici, tuttavia, piuttosto dei biglietti singoli suggerirei di informarsi sui costi aggiornati delle TravelCard attraverso il sito ufficiale dei mezzi pubblici di Stoccolma: questa compagnia gestisce dalle metro ai bus, i tram e alcuni battelli turistici, scaricando la relativa app si può verificare più agevolmente come spostarsi e gli orari di partenza dei vari mezzi.
Al contrario di altre capitali europee, la comodità è che qui la città non è divisa in zone di pertinenza dei trasporti pubblici, quindi una volta acquistato il proprio titolo di viaggio questo è valido per spostarsi in qualunque quartiere.
Come già menzionato nel paragrafo sulla Stockholm Card, biglietti per corse singole ma anche le TravelCard (che hanno validità di un giorno, tre giorni o una settimana) possono essere acquistati anche direttamente tramite app, permettendo così anche eventualmente di usufruire dei prezzi scontati (non disponibili per l’acquisto direttamente sul mezzo).

Oltre ai mezzi su ruota e rotaia, nelle belle giornate estive noleggiare una bici o un monopattino è sicuramente un’ottima idea e per questo sono presenti a Stoccolma diverse app tra le più usate anche in altre città. Qui a fare la differenza rispetto ad altre destinazioni è sicuramente la presenza di moltissime piste ciclabili che incoraggiano decisamente questo mezzo di trasporto lento, sostenibile e piacevolissimo per vivere al meglio l’atmosfera di alcune zone verdi della capitale.

Mi capita raramente di dedicare articoli del blog a viaggi così lontani nel tempo, e scrivere di Stoccolma a così tanti anni dal nostro soggiorno è stato come riaprire una splendida finestra su ricordi parzialmente accantonati per fare spazio a nuove esperienze, ma mai del tutto cancellati, che saltano di nuovo fuori con sprazzi di colori, profumi e sapori. Man mano che ripercorrevo i nostri spostamenti scorrendo le pagine del nostro “diario di viaggio” (più un’agendina piena di appunti scribacchiati velocemente) e riprendendo dalla relativa cartellina biglietti di attrazioni, ricevute di prenotazioni effettuate, card di pasticcerie e ristoranti che abbiamo provato, eccoli tutti lì: ricordi che coinvolgono tutti i sensi. Ripenso a scorci indimenticabili, architetture maestose e chiese dai campanili a punta che si specchiano nel blu dei canali, l’aria fresca che scompiglia i capelli durante una traversata in traghetto, il sapore di cannella che riempie la bocca durante una dolce merenda a metà pomeriggio, la luce del tramonto che rende ancora più accese le tonalità di arancio delle facciate di alcuni edifici della Città Vecchia e la lunga, lunghissima attesa per ammirare tutta questa bellezza anche sotto una luce diversa, dopo il crepuscolo.

Spero di aver trasmesso parte di questa magnificenza anche a voi con queste righe dedicate alla capitale svedese. Fatemi sapere se anche voi ci siete già stati e se avete avuto lo stesso colpo di fulmine che ha colpito me, se c’è altro che includereste (tra i vari appunti ho anche una corposa lista di punti di interesse rimasti non depennati, in attesa della prossima visita, quindi accetto volentieri consigli su a cosa dare priorità) oppure, se avete Stoccolma nella lista dei vostri prossimi viaggi, cosa vi attira di più e non vedete l’ora di scoprire.
Alla prossima!

5 pensieri su “Alla scoperta di Stoccolma, regina delle capitali scandinave

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