Valencia in 2 giorni

Quando si dice sottovalutare il potere del mezzo mediatico…! Non sono mai stata un’accanita fan delle destinazioni mediterranee, è un mio limite, specialmente viaggiando perlopiù in periodi estivi mi trovo decisamente più a mio agio tra paesaggi nordici o montani che non a ridosso delle spiagge o in città che in questi periodi possono toccare (o superare) i 40° all’ombra. Diciamo quindi che forse per questo motivo mi sono convinta che se mi dessero tra le mani 10 mila euro e mi dicessero: “Vai dove vuoi!”, la nazione iberica non sarebbe probabilmente stata tra le mie prime tappe.
Potrei aver appena perso 30 punti simpatia per ogni persona che ha letto queste righe, ma mi rifarò subito con il mea culpa che segue: avevo sottovalutato il fascino spagnolo.

La mia avventura lampo valenzana è iniziata quasi per scherzo, dopo aver tradotto un video di Julia Bradbury all’università in cui la conduttrice britannica presenta le bellezze di “una piccola gemma a soli 40 km a sud di Barcellona”. Una chiamata a 4 su Skype con alcune amiche per scambiarci informazioni sui costi dei voli, un veloce controllo alle nostre agendine e, appurato che non ci fossero esami in quei giorni, è fatta: destinazione Valencia!

HPIM5433Il bello di questa cittadina sulla costa spagnola è che ci sono voli low cost da molte città italiane (al ritorno abbiamo sentito annunciare partenze per Venezia, Bari e Roma nell’arco di una sola ora). Noi partiamo da Bologna, a soli 35€ a/r… certo, la partenza è alle 7:15, ma calcolando che staremo solo due giorni è forse meglio così, per godersi la città il più possibile.

E se ve lo state chiedendo sì, è possibile vedere almeno le cose principali in soli due giorni. Direi che Valencia è la città giusta per un weekend, se cercate un posto che unisca il piacere di visitare una bella città di giorno e movida notturna senza gli ambienti caotici di centri più grandi e presi di mira dai turisti. In effetti Valencia è anche piena di italiani, o almeno di persone che l’italiano lo parlano abbastanza bene… e comunque lo spagnolo valenzano è tra i tipi di cadenze che, se parlate a velocità non eccessiva, risultano più facilmente comprensibile anche da quel pubblico italiano che (come noi) di spagnolo non ha mai studiato una parola.

Ma tornando alla città, per i mezzi pubblici abbiamo optato per acquistare i carnet da 10 corse anziché i biglietti per corse singole (che ovviamente conviene in generale solo se si ha intenzione di spostarsi più di una volta e se si è almeno 3 o 4). Il carnet per le zone A e B (collegamento da/per aeroporto, che per inciso si trova ad appena mezz’oretta di metro dal centro) costa meno di 12€, solo per la zona A (per spostarsi verso il Centro di Arti e Scienze e la spiaggia) intorno ai 7€. Il mio consiglio: finché non vi allontanate dal centro girate a piedi, è tutto raggiungibile in poco tempo senza fatica (inoltre questa è spesso la mia teoria per quasi tutte le città non troppo grandi: a piedi si può meglio godere di piccoli particolari che in bus o metro si perderebbero). Per spostarvi verso la costa, se proprio non volete chiudervi in un autobus, noleggiate delle bici e sposatevi via Turia (l’ex-corso d’acqua che attraversava la città ma che ora costituisce un lungo percorso verde, con alberi, sentieri e perfino angoli per i giochi… un vero e proprio parco, ma adagiato su quello che prima era il letto del fiume). image_11284La notte, invece, è difficile spostarsi con mezzi diversi dai taxi, che sono però decisamente economici e, soprattutto se si è in compagnia, quasi convenienti. Se poi avete la fortuna di pernottare in un posto abbastanza centrale direi che il gioco è fatto. Noi, ad esempio, abbiamo trovato un posto carinissimo nella piccola Calle del Portal de Valldigna, non lontano dalle Torres de Quart: un appartamento molto spazioso, luminoso e, soprattutto, abbastanza economico (meno di 40€ a persona per le due notti)!

Ovviamente, essendo un appartamento, aveva tutto per poterci sfamare cucinandoci da sole per tutti e due i giorni… ma non siamo venute in Spagna per non provare la vera Paella! La prima sera siamo rimaste un po’ deluse dal servizio in un locale lungo Carrer de Cavallers, ma la seconda abbiamo scoperto La Riuà, Calle del Mar 27: tre tipi di paella (da condividere, porzioni decisamente abbondanti) per un totale sui 20€ a testa. Assolutamente consigliato!

Questo piccolo ristorante dall’aspetto un po’ retrò si trova proprio dietro Plaza de la Reina, che è stata una delle nostre prime tappe la prima mattina, con le sue bancarelle e, ovviamente, la Cattedrale. Da fuori non è particolarmente più spettacolare di molte altre dello stesso stile che capita di vedere in giro, ma all’interno ospita quadri di pittori famosi e reliquie dal valore inestimabile, prima tra tutte il presunto Sacro Graal! Per l’interno della Cattedrale ci siamo affidate alle pratiche audio guide, per avere l’autonomia di sceglierci tempi e modi della visita individualmente a soli 4,50€.

Dopo il giro della Cattedrale si va a pranzo in Plaza de la Virgen, appena dietro Plaza de la Reina, in uno dei caffè che si affacciano sull’ampia piazza dominata a un angolo dalla Basilica omonima e, sul lato opposto, dalla grande fontana che rappresenta allegoricamente il fiume Turia circondato da 8 ninfe. Qui, la seconda sera, ci è capitato di assistere anche alla processione per la festività del Corpus Christi (inizio giugno), un evento che coinvolge grandi e piccoli, turisti e non, con i suoi carri, la musica, i balli folkloristici… Davvero uno spettacolo! Credo la festa più importante della città insieme alle Fallas (metà marzo).

Il nostro giro, durante la prima giornata, continua verso Plaza del Ayuntamiento, in cui spicca il bellissimo palazzo comunale (che dà appunto il nome alla piazza), poi Plaza de Toros con la sua arena e infine un giro al Mercato del Colòn, il mercato centrale coperto dove ci siamo anche fermate a rilassarci un po’ in uno dei bar… sorseggiando ovviamente una Agua de Valencia, il cocktail tipico di queste parti. Prima di tornare a casa un giro al Giardino Botanico (francamente parlando abbastanza perdibile, niente di eccezionale).

La sera Valencia si popola di “buttadentro”, ed è così che, a due passi dal nostro appartamento, veniamo ricoperte di offerte per copas e chupitos gratis in questo e quell’altro locale. E ovviamente, per cortesia, si accetta tutto! 🙂

La mattina seguente è dedicata alla Ciudad de las Artes y las Ciencas, che raggiungiamo in autobus dalle Torres de Serranos, a 5 minuti a piedi dal nostro appartamento. Costeggiando il Turia raggiungiamo questo complesso futuristico che ospita musei e, nostra meta principale, il Parco Oceanografico. Per girare tutta la cittadina progettata dall’architetto Santiago Calatrava ci vorrebbe forse una giornata intera, ma noi ci limitiamo per stavolta al bellissimo acquario (entrata ridotta per studenti circa 21€… parliamo del lontano 2012, quando potevo ancora “vantare” questo titolo): uno dei più grandi d’Europa, diviso in varie zone (Mediterraneo, Oceani, Artico ed Antartico, ecc.) e comprendente anche molte zone all’aperto come il fantastico delfinario, dove è possibile assistere a due spettacoli al giorno, e l’enorme gabbia sferica contenente diverse specie di uccelli variopinti. La parte più suggestiva è senz’altro il tunnel subacqueo, in cui si possono ammirare squali e altre specie di pesci di tutti i tipi nuotarti intorno.
Dopo più di due ore al Parco Oceanografico la nostra giornata non può che continuare in spiaggia (abbiamo scelto la Playa della Malva Rosa), dove il vento abbastanza fresco ci impedisce di fare un bagno ma in cui possiamo almeno riposarci per un paio d’ore.

La sera prima della partenza è di nuovo dedicata al giro di vari locali. Finiamo in una discoteca nella zona del Porto, in cui il prezzo d’entrata (10€ con prevendita) ci era sembrata una cifra eccessiva all’epoca, visto che ci stavamo godendo una breve “budget holiday”, ma in fondo, se è questo che cercate, posso dire che merita fino all’ultimo centesimo: un’immensa terrazza all’aperto, a due passi dal mare, in cui si balla finché non vedi il cielo schiarirsi sopra la tua testa.

I tempi ristretti purtroppo ci impediscono di andare oltre, anche se in questi due giorni pienissimi abbiamo imparato a conoscere molto di questa città. Per certo posso solo dire che, per quanto piccola e forse talvolta sottovalutata dal turismo di massa, Valencia è una meta che vale senz’altro la pena tenere in considerazione per una seppur breve vacanza in terra spagnola.

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