Il periodo natalizio si avvicina sempre più e molti sono tentati dall’idea di passare qualche giorno nella terra in cui “è Natale tutto l’anno”. Per un viaggio in Lapponia finlandese, tuttavia, è in genere necessario almeno uno scalo dall’Italia, ovviamente nella capitale del Paese.
Mi è sembrato di notare, documentandomi negli ultimi mesi sia per lavoro che per il nostro viaggio di piacere, che Helsinki venga quindi vista perlopiù così: uno scalo o una tappa a cui spesso ci si chiede se valga la pena dedicare un giorno o due.
Per rispondere a questa domanda, nella mia esperienza se lo scalo per Rovaniemi richiede più di un tot. ore (calcolando soprattutto che l’aeroporto di Helsinki non è proprio immenso, quindi dopo un po’ ci si potrebbe annoiare se non si è portato qualcosa da leggere o non si approfitta delle varie prese della corrente ai gate e del wi-fi gratuito per recuperare qualche film/serie tv nell’attesa) e, ovviamente, se si hanno abbastanza giorni totali a disposizione per potersi permettere questo inserimento, credo valga la pena passare un paio di notti a Helsinki all’andata o al ritorno dalla Lapponia.
Delle tre capitali scandinave, questa è in genere la meno chiacchierata, sicuramente meno sontuosa della splendida Stoccolma (che ci ha fatto innamorare nella lontana estate del 2012) e con una storia un po’ travagliata, che fa sì che nel centro non troverete palazzi antichissimi o siti storici intriganti, ma a suo modo l’alternanza di edifici in elegante stile liberty mista a un’atmosfera quasi di stampo russo che ancora persiste dai tempi dell’occupazione fanno di Helsinki una meta a mio vedere da non sottovalutare in toto. In più, oltre a scoprirne la storia recente e i monumenti più iconici (oggettivamente non moltissimi), la città si sta sempre più imponendo come centro di design moderno, quindi è sicuramente una destinazione interessante per gli amanti dell’arte… e presenta qualche interessante chicca anche per visitatori curiosi in generale.
Se vi ho incuriositi abbastanza, ecco 5 cose da sapere su Helsinki prima di visitarla e le 8 attrazioni da non perdere, più qualche suggerimento e idea per gite fuori porta, se avete del tempo extra a disposizione!

Helsinki: 5 cose da sapere
Un po’ di storia
Helsinki è una città relativamente recente: fondata a metà del Cinquecento dal re di Svezia Gustavo Vasa, questo insediamento ha fatto a lungo parte (come gran parte dell’attuale Finlandia) del territorio della nazione vicina, che cercò di espanderne la potenza come porto commerciale sul Baltico per diversi secoli, al fine di contrastare la potenza della Lega Anseatica.
A inizio Ottocento, l’espansionismo russo si diresse però in questa direzione, sottraendo il territorio finlandese all’egemonia svedese e occupandolo per circa un secolo.
Come dimostrano alcune testimonianze riportate al Museo Nazionale di Helsinki, la conquista russa non fu propriamente vista come un male dai locali ma, anzi, come un miglioramento rispetto alla trascuratezza che i finlandesi avevano sempre percepito da parte della Svezia; lo zar Alessandro I, poi, favorì una crescita del territorio, che divenne col tempo un Granducato assoggettato alla Russia ma con una certa autonomia (ottennero addirittura una valuta locale, anziché adottare il rublo). Un’indipendenza che la Finlandia fu in grado di dichiarare a inizio Novecento, quando l’indebolimento della Russia permise loro di staccarsi e diventare una nazione a sé.
I rapporti con la vicina Russia non rimasero però sempre distesi: nel 1918 scoppiò a Helsinki una guerra civile a causa di alcuni simpatizzanti russi che non accettavano l’indipendenza finlandese; negli anni Trenta, poi, alcune tensioni ai confini fecero scoppiare la cosiddetta Guerra d’Inverno tra Russia e Finlandia, un conflitto relativamente breve che si placò con una dichiarazione di pace proprio a ridosso dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, che causò una ripresa delle ostilità anche in questi territori (la cosiddetta Guerra di Continuazione). Durante la Guerra, l’iniziale alleanza finlandese con la Germania fu messa a dura prova dalla vicina Russia, con cui Helsinki fu obbligata a stipulare una pace separata. Similmente a quanto accaduto anche in Italia, questa circostanza ha però significato trovarsi con gli alleati, ora nemici, sul proprio territorio, costretti dai vicini russi a bombardare le truppe tedesche. Queste, intenzionate a ripiegare verso le miniere norvegesi, di importanza strategica per le materie prime, si trovarono infine a rispondere al fuoco facendo terra bruciata sul loro percorso di ritirata, distruggendo molti centri abitati lungo il percorso (compresa l’attuale capitale della Lapponia finlandese, Rovaniemi).
Nel corso dei secoli recenti, Helsinki ha perciò subito notevoli danni per via di diversi periodi bellici, motivo per cui oggi appare come una città dall’aspetto piuttosto moderno e con pochissime testimonianze precedenti all’Ottocento ancora in piedi.
Curiosità: una radicata credenza popolare farebbe risalire gli albori della nazione finlandese all’arrivo di un vescovo cattolico, che fu però brutalmente assassinato sulle sponde di un lago ghiacciato da un contadino di nome Lalli. Tuttavia, questa storia così come tradizionalmente raccontata non ha fondamenti reali, sebbene come tutte le leggende legate alla fondazione di un popolo abbia iniziato col tempo a vivere di vita propria (basti pensare ai nostri Romolo e Remo).

Come muoversi a Helsinki
I collegamenti da e per l’aeroporto sono piuttosto frequenti sia via bus che via treno. Noi abbiamo scelto quest’ultimo perché la stazione è facilmente raggiungibile direttamente dai terminal aeroportuali e il tragitto dura poco meno di 30 minuti, con arrivo direttamente alla stazione centrale di Helsinki, al costo di soli 4,10€ a persona a tratta.
I biglietti per il treno possono essere acquistati anche direttamente alle macchinette automatiche in stazione (l’aeroporto Vantaa è in zona C, mentre la stazione centrale in zona A, quindi sullo schermo va selezionata l’opzione ABC) e sono validi per 90 minuti dall’acquisto, senza quindi necessità di essere vidimati prima dell’uso.
Per quanto riguarda spostarsi in città, invece, la rete di mezzi di superficie è piuttosto estesa tra tram e bus, ma le zone centrali (purché non faccia un freddo eccessivo) si girano in realtà benissimo a piedi… oppure in bici o monopattino! Ci sono infatti piste ciclabili un po’ ovunque nelle zone centrali ed è possibile approfittare di una delle tante app per il noleggio bici o monopattino (alcune sono le stesse che abbiamo anche da noi, come ad esempio Lime) per spostarsi agilmente e a emissioni zero!
Politiche green
Per ricollegarmi all’ultimo punto sopra, Helsinki, così come la Finlandia in generale, è molto attenta alla questione ambientale, tanto che il Paese può vantare di essere uno dei più green in assoluto. Le politiche volte a combattere i cambiamenti climatici approvate dall’Unione Europea si applicano ovviamente anche alla Finlandia, che fa parte dell’Unione, ma che rispetto agli altri Stati membri ha in realtà approvato nel 2015 una legge ancora più stringente sulle emissioni di gas serra, che mira a ridurle ben dell’80% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050. Un obiettivo a breve-medio termine, quindi, ma a cui la Finlandia si sta avvicinando brillantemente, dichiarando che sarà in grado di azzerare completamente le emissioni di CO2 già entro il 2035!
Da questo punto di vista, la Finlandia pone perciò un esempio virtuoso per tutta l’Europa e non solo, con una qualità dell’aria invidiabile e, in alcune zone del Paese, con acqua così pura da poter essere bevuta anche direttamente da fiumi e ruscelli. Nella capitale l’impegno è visibile grazie all’implementazione di piccole e grandi politiche che mirano a questo ambizioso obiettivo (l’incremento di infrastrutture per favorire la mobilità leggera e i molti mezzi pubblici a energia elettrica sono solo gli esempi più lampanti).
Lingua
Una volta arrivati in città non si può fare a meno di notare che gran parte dei cartelli e delle indicazioni sono in doppia lingua: una è, ovviamente, il finlandese standard, l’altra è… lo svedese! Evidentemente un lascito importante della nazione “madre”, verso cui però a quanto pare esiste ancora quel tipo di rivalità amichevole che noi italiani proviamo ad esempio per la Francia: ai finlandesi non piace molto essere confusi con i “vicini” e viceversa.
Così come nelle altre nazioni scandinave, poi, la televisione riporta i prodotti mediatici di importazione in lingua originale con sottotitoli in finlandese, per cui anche qui (ancor più nelle zone più turistiche) la conoscenza dell’inglese è davvero a ottimi livelli.
Valuta e corrente elettrica
Rispetto a Svezia e Norvegia, rispettivamente parte dell’UE e territorio Schengen ma entrambe con valuta propria, la Finlandia è entrata a far parte dell’Unione adottando anche la nostra moneta comune, quindi a differenza delle altre due nazioni scandinave è più semplice monitorare le spese… che, come nelle altre due, saranno in media più care dell’Italia!
A Helsinki, però, devo dire che noi non abbiamo riscontrato questo caroprezzi tanto quanto in Lapponia: le corse singole sui mezzi pubblici sono a costi relativamente alti (anche se, per dire, ho trovato appropriato il costo del trasferimento da/per aeroporto) e un caffè americano costa quasi ovunque tra i 2 e i 3€, quindi una merenda in una bella caffetteria con due bevande calde e due fette di torta/dolci vari porta via tranquillamente tra i 15 e i 20€… ma si tratta ovviamente di sfizi (che noi ci siamo voluti spesso togliere perché… le torte erano buonissime! Per non parlare dei dolcetti a base di cannella!).
Forse grazie alla varietà dell’offerta gastronomica, però, per pranzi e cene siamo riusciti a spendere sempre in media sui 30-40€ a pasto in due senza rinunciare a posti carini, cibo locale e di buona qualità, sforando a 60-70€ giusto in un paio di occasioni volendo optare volutamente per ristoranti un po’ più “high-end”.
Per quanto riguarda il voltaggio elettrico, invece, la Finlandia ha lo stesso italiano (230V) e si usano le prese europee standard senza messa a terra (quindi con due soli fori). Va perciò messo in conto di portare con sé un adattatore della corrente solo se si hanno dispositivi elettronici con spine a tre rebbi.

Helsinki: 8 cose da non perdere
1) Parco Esplanadi e Piazza del Mercato
Se alloggiate come noi in centro (assolutamente consigliato, non solo per stare a due passi dalla stazione dei treni, ma anche per organizzare più agevolmente le visite in periodi piovosi o particolarmente freddi senza soffrire troppo), Esplanadi sarà forse una delle prime zone della città in cui vi troverete a passeggiare. Non lontano dalla commerciale zona di Kamppi, meta per lo shopping, questo parco si estende tra la zona del porto e il Teatro Svedese, lungo il trafficato viale Mannerheimintie. Si tratta di una zona molto elegante, contornata da palazzi in stile liberty, alberghi e negozi, ristoranti e caffè, con un’atmosfera in generale molto piacevole… che a quanto so diventa ancora più bella nel periodo natalizio, quando proprio qui vengono allestiti i tradizionali mercatini. A questo proposito, già a inizio novembre Helsinki ci ha accolti con molte delle sue luminarie in posizione, offrendosi quindi già in una veste festosa (e per me adorabile) perfino in un periodo notoriamente di bassa stagione.
La passeggiata lungo le due vie che costeggiano Esplanadi vi condurrà alla zona del porto, da cui partono i traghetti per le isole della baia a sud di Helsinki e che era un tempo la Piazza del Mercato. Ad oggi qui si trovano perlopiù bancarelle di prodotti tipici e souvenir, ma a pochi passi dai pier, lungo la via Eteläranta, spicca l’edificio del Vanha Kauppahalli (il vecchio mercato coperto), che ho trovato a dir poco delizioso: ci siamo fatti due passi al suo interno al ritorno da Suomenlinna, intorno a ora di pranzo, tra i negozietti e le bancarelle in legno dove si trovano esposti prodotti locali di ogni tipo e, in alcuni casi, ci si può anche accomodare a mangiare (proprio qui ho gustato una zuppa di salmone davvero buonissima e ristoratrice dopo il freddo della mattina!).
2) La cattedrale luterana
Alle spalle della Piazza del Mercato sorge la Piazza del Senato, centro nevralgico della città. Oltre ad alcuni palazzi istituzionali come la sede del Primo Ministro e la Biblioteca Nazionale, questa piazza è dominata dalla scalinata che conduce a uno dei simboli di Helsinki, ovvero la sua candida cattedrale ottocentesca in stile neoclassico, sormontata da verdi cupole. L’interno lascerà forse delusi i più abituati a girovagare per edifici religiosi alla ricerca dell’organo più intarsiato e del soffitto più riccamente affrescato, ma considerando che si tratta di una chiesa protestante non sorprende affatto: le statue dei riformatori Martin Lutero e Philipp Melanchthon spiccano ai lati della navata principale, tra le poche eccezioni a un interno altrimenti quasi interamente spoglio, dove domina lo stesso candore esterno e nessuna delle opulente decorazioni di una chiesa rinascimentale o barocca di stampo cattolico.
3) La cattedrale ortodossa
A fare da contraltare alla austera Cattedrale luterana, a pochi passi (appena oltre il canale Katajanokan) sorge la Cattedrale Uspenski (o Cattedrale della Dormizione). Gli esterni in mattoncini rossi, le guglie ramate e i particolari in oro tradiscono lo stile neobizantino con cui è stata progettata, quasi contemporanea dell’altra, da un architetto russo.
Si tratta della principale chiesa di fede ortodossa in città, che si erge su una piccola altura che la rende impossibile da non notare già dalla zona del porto e, a differenza della precedente, offre interni a dir poco sontuosi.
Durante la nostra visita c’erano dei lavori di restauro in corso, cosa positiva perché, al di là del maestoso aspetto generale, da vicino ho avuto l’impressione che la struttura fosse piuttosto trascurata… merita comunque di salire quei pochi gradini per ammirarla anche da vicino!


4) La cappella di Kamppi
Nella vivace zona di Kamppi, a due passi dall’omonimo centro commerciale, sorge questa struttura insolita, un trionfo di design contemporaneo all’esterno con interni molto minimal quasi interamente in legno.
Da fuori non si direbbe, facendo pensare più a un’installazione di arte di diverso genere, ma si tratta in realtà di una cappella che, sebbene gestita principalmente dalle congregazioni luterane di Helsinki, ha intenti più sociali che religiosi. Negli orari di apertura (tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00) è infatti possibile trovare all’ingresso anche membri dello staff del Dipartimento per i Servizi Sociali, che offrono un orecchio amico a chi viene in cerca di supporto, a prescindere se residenti o visitatori in città, mentre la cappella stessa è stata pensata come luogo di pace e riflessione dove concedersi un momento di silenzio e meditazione fuori dal caos cittadino. Non è infatti sede di messe domenicali o altri eventi come matrimoni con regolarità e, salvo avere un permesso speciale, non è possibile scattare foto all’interno.
L’ingresso è ovviamente gratuito e l’ho trovato un luogo davvero intriso di spiritualità (non religiosità nello specifico), come ne servirebbero molti di più nella frenesia che avvolge molti di noi quotidianamente.
5) La Chiesa di Temppeliaukio
Spostandosi un po’ più a nord, verso il quartiere Töölö, si incontra un’altra chiesa molto particolare, dall’immensa cupola in vetro e rame e con le pareti letteralmente scavate nella roccia.
La Temppeliaukio Kirkko è una struttura davvero caratteristica e con un’acustica fenomenale: noi ci siamo trovati a passare da queste parti mentre un’orchestra stava effettuando le prove per un concerto e, una volta pagato il biglietto d’ingresso (4€ a persona), ci siamo potuti accomodare e godere della vista dell’ambiente circolare interno, così inusuale e molto arioso a dispetto del materiale in cui è intagliato il perimetro, con uno splendido sottofondo musicale.
Davvero ideale per ritagliarsi qualche minuto dopo lunghe camminate e rinfrancarsi un po’.


6) Il Museo Nazionale finlandese
Questa tappa è stata, per forza di cose, anticipata al nostro primo giorno in città, anche se avrei preferito andarci successivamente, per via del tempo inadatto a dedicarsi alle altre attrazioni all’aperto. Con il senno di poi, visitarlo tra le prime cose è stata la scelta migliore: ospitato all’interno di un edificio di inizio Novecento che sembra quasi una chiesa con torre campanaria, quella di Helsinki è in realtà solo una (la principale) di una decina di sedi che questo Museo ha sparpagliate per tutto il territorio nazionale.
Solo nella sede della capitale, comunque, è possibile visitare due piani di esibizioni incredibilmente esaustive che raccontano la storia della nazione dalla Preistoria ai tempi recenti attraverso quasi mezzo milione di oggetti, tra costumi tradizionali, oggetti casalinghi, medaglie, armi e reperti del periodo bellico, dipinti, gioielli reali e testimonianze del periodo di occupazione russa, installazioni multimediali e molto altro ancora. Perfetto quindi come una delle prime tappe in città, per familiarizzare da subito con la storia che si ripercorrerà poi anche attraversandone le strade e visitandone altri celebri punti d’interesse.
Un dettaglio che mi ha colpita appena arrivata: il portone d’ingresso, riccamente decorato con bassorilievi, presenta un foro netto in uno dei pannelli, che si riflette pochi metri dopo in un inconfondibile foro di proiettile che ha danneggiato il vetro del portone interno. Si tratta di una testimonianza reale e tangibile della guerra civile del 1918, che si è scelto volutamente di non riparare.
Il Museo Nazionale è aperto tutti i giorni tranne il lunedì dalle 11:00 alle 18:00, l’ingresso costa 14€ a persona ma alcuni alberghi convenzionati (tra cui il Klaus K, dove abbiamo alloggiato noi) offrono la possibilità di accedere al prezzo ridotto di 10€.
7) I musei d’arte
Come già accennato in precedenza, negli ultimi anni Helsinki si sta imponendo sempre più nel panorama europeo (ma anche mondiale) come città votata al design, per cui nel centro non mancano negozi di mobilia e complementi d’arredo dallo stile ricercato e diverse gallerie d’arte. Tra le decine di musei che punteggiano la capitale, quelli di arte moderna e contemporanea sicuramente più interessanti sono:
- il Museo del Design (aperto tutti i giorni dalle 11:00 alle 18:00, con chiusura settimanale il lunedì nei mesi tra settembre e maggio e apertura estesa fino alle 20:00 tutti i martedì nel periodo invernale; costo 12€ a persona), che oltre a ospitare mostre temporanee contiene oltre 240.000 pezzi tra foto, bozzetti e oggetti d’arte nelle sue collezioni permanenti, allestite originariamente dalla Società Finnica di Arte e Design negli anni ’70 dell’Ottocento per rispondere ai bisogni dell’allora Scuola d’arte di Helsinki (oggi Università di Arte, Architettura e Design di Aalto);
- l’HAM (Museo d’Arte di Helsinki), realizzato all’interno di un inedito spazio espositivo (doveva essere originariamente un palazzetto dello sport) nel cuore del quartiere di Kamppi, che offre quella che credo essere la più ampia varietà di stili artistici al suo interno, dalle sculture contemporanee a installazioni futuristiche, da mostre fotografiche alla street art, il tutto al costo di 12€ (gratuito sotto i 18 anni). Aperto tutti i giorni tranne il lunedì dalle 11:30 alle 19:00, il martedì dalle 10:00 alle 17:30;
- l’Ateneum, forse il museo con l’offerta più “classica” ma non per questo trascurabile, all’interno dei tre piani dell’elegante edificio che lo ospita (nei pressi della stazione centrale) è possibile ammirare le opere d’arte di artisti finlandesi ma anche internazionali (tra cui nomi di spicco come Van Gogh, Cezanne e Modigliani) in una estesissima collezione di statue e dipinti. A fine anni ’90 parte delle collezioni sono state trasferite al Kiasma, edificio dall’architettura contemporanea nel quartiere Töölö.
Aperto tutti i giorni tranne il lunedì dalle 10:00 alle 18:00, il mercoledì e giovedì orario prolungato fino alle 20:00 mentre il sabato e la domenica ridotto alle 17:00, il costo d’ingresso è piuttosto caro (18€ a persona) ma anche in questo caso i minori di 18 anni entrano gratis.
Interni del Museo Nazionale
8) Suomenlinna
Ultima, ma non ultima, l’isola fortificata di Suomenlinna è stata forse la tappa che più mi ha colpita nei nostri due giorni a Helsinki: l’estesa fortezza che occupa gran parte dell’isola, raggiungibile in appena 10 minuti di traghetto dal porto vicino Piazza del Mercato (le barche riportano proprio il nome dell’isola, quindi non si ha modo di sbagliare; la frequenza è di circa una corsa ogni 30-40 minuti, a seconda del momento della giornata, e il biglietto può essere acquistato alle macchinette automatiche al costo di un normale mezzo pubblico per zone AB, ovvero 2,80€ a persona), è una costruzione risalente alla metà del XVIII secolo. In quel periodo, Helsinki era ancora parte del Regno di Svezia, che decise di utilizzare l’isola di poco al largo della città portuale per allestire una linea difensiva temendo dei possibili attacchi dalla vicina Russia.
Come sappiamo dalla storia, alla fine queste difese non sono state sufficienti a impedire l’occupazione russa, ma a Suomenlinna è ancora possibile camminare tra possenti mura di pietra, enormi cannoni e attraversare la cosiddetta Porta del Re (l’approdo usato dai regnanti per raggiungere la fortezza dall’acqua), visitare il Museo della Guerra allestito in uno degli edifici storici e ammirare le casette in legno colorato a due passi dal porticciolo di arrivo.
Data la presenza di una caserma militare ancora in uso, l’isola è tuttora in parte abitata ed è quindi possibile passare davanti alla zona residenziale (dove si chiede ai visitatori di essere discreti e rispettosi della privacy dei locali); inoltre, appena al di là del canale attraversato dal ponticello Susisaaren, è possibile raggiungere il punto di ormeggio del Vesikko, sommergibile acquistato dalla Finlandia a metà anni Trenta e impiegato sia nella Guerra d’Inverno che nella Guerra di Continuazione (tra il 1939 e il 1944). L’unico dei quattro sottomarini in possesso del Paese a non essere stato smantellato dopo la fine del periodo bellico, il Vesikko è stato restaurato a fondo per poter essere aperto ai visitatori come un vero e proprio museo.
Purtroppo attualmente gli interni non sono accessibili, riapriranno a maggio 2022.
Tra mura difensive e gallerie, edifici storici e musei, ma anche una chiesetta, piccoli bistrò e bar, è possibile passare tranquillamente almeno un paio d’ore in questa isola, dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, e non accorgersene neanche!



Gite fuori porta da Helsinki: cosa fare se avete più tempo a disposizione
Proprio per la sua posizione sul mare, a distanza minima in linea d’aria da altre capitali come Tallinn e città meravigliose come San Pietroburgo, Helsinki è stata spesso menzionata come tappa di un viaggio in combinazione con una di queste città, facilmente raggiungibili in ferry dal porto cittadino.
In periodo Covid, ovviamente, questi spostamenti sono meno agevoli (perlomeno quello verso la celebre città russa), ma se avete più di un paio di giorni a disposizione a Helsinki e volete unire una gita fuori porta alla vostra permanenza nella capitale senza lasciare il territorio finlandese, allora una capatina a Turku potrebbe essere una buona idea.
Raggiungibile in poco meno di due ore di strada, questa affascinante cittadina di origine duecentesca fu la prima capitale finlandese, passando il testimone a Helsinki a inizio Ottocento, quando i russi conquistarono questo territorio e preferirono nominare quest’ultima come città principale, data la maggiore prossimità alla Russia.
Il centro storico di Turku, sviluppato tutto intorno alla foce del fiume Aura, presenta diverse attrattive come la fortezza medievale, la cattedrale del XIII secolo, il castello (che ospita anche il museo storico) e, anche qui, numerosi musei e gallerie d’arte.
Alla luce di tutto questo, è chiaro che Helsinki possa piacere o meno a seconda dei gusti personali del visitatore, non è quella che definirei una città splendida a livello oggettivo ma ha, a mio vedere, diversi punti di interesse caratteristici che la rendono una meta degna di essere vissuta per più di qualche ora di scalo all’interno di un itinerario finlandese.
Se vi ho convinti a darle una chance, a seconda del periodo in cui deciderete di visitarla vi consiglio di fermarvi un paio di giorni: per noi è stata la scelta giusta perché, sebbene il più si possa vedere in una sola giornata di intenso sightseeing, averne due a disposizione aiuta senz’altro a godersi il tutto con più calma e, in caso di maltempo (come è capitato a noi), a distribuire gli impegni in maniera ragionata per non doversi per forza affrettare a visitare i luoghi all’aperto in un momento di pioggia battente.
Voi che ne pensate? Siete mai stati a Helsinki o siete indecisi se includerla o meno come tappa in un più ampio viaggio in Finlandia? Fatemi sapere le vostre impressioni se l’avete già visitata o, in caso contrario, se quello che avete letto vi ha incuriosito.
Alla prossima!
Sono sempre stata attirata da Helsinki perché ho amici di origine finlandese che me ne parlano sempre benissimo per cui non mi dispiacerebbe visitarla, dal tuo post ho ulteriore conferma 😍
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Mi fa piacere che il post ti sia piaciuto e ti abbia dato un’ulteriore spinta per visitare questa città, i tuoi amici hanno ragione: credo anch’io che abbia il suo fascino 🙂
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