Tradizioni di Capodanno dal mondo

Ci avviamo ormai al termine di questo anno così particolare e per molti versi così difficile, e mai come nel 2020 viviamo l’avvicinarsi del Capodanno con trepidazione e speranza per un anno nuovo realmente più positivo.

Per me quest’anno è stato fonte di preoccupazioni e qualche grattacapo, tra l’improvviso azzerarsi del calendario lavorativo e l’annullamento dei viaggi già programmati… ma la stasi forzata è stata anche motivo di riflessione, studio e formazione, rimettersi in gioco tirando fuori desideri lasciati a lungo nel cassetto per mancanza di tempo. Ci sono state anche buone notizie, nuovi arrivi, progetti finalmente portati a termine.
Quindi quest’anno non sarà forse tutto da buttare, ma è innegabile che al 2021 guarderemo tutti con la voglia di rinnovarsi e, per quanto possibile, tornare alla normalità: alle amicizie, ai viaggi, ai progetti.

Fortuna, benessere, amore e positività in generale è fondamentalmente ciò che ogni 31 dicembre chiediamo, più o meno consapevolmente, al nuovo anno in entrata quando prepariamo determinati piatti da mettere in tavola, scegliamo cosa indossare e ripetiamo tradizioni e riti scaramantici ormai radicati nel nostro essere.
In Italia, ad esempio, è consuetudine indossare almeno un capo d’abbigliamento di colore rosso (in genere intimo, meglio se regalato da qualcun altro) che si dica sia di buon auspicio; il menu del Veglione tende a includere un piatto di lenticchie da consumare dopo la mezzanotte (in genere accompagnato da cotechino e, ovviamente, spumante), replicando poi il giorno di Capodanno con altri piatti che includano, per quanto possibile, piccoli ingredienti come bacche, piselli ecc. La credenza dietro questa tradizione è far sì che la fortuna nel nuovo anno si presenti a piccole ma numerose dosi.

Quest’anno ho però pensato, anche per sopperire alla mancanza di viaggi di questo 2020, di arricchire le mie solite usanze con qualcosa di nuovo, facendo un giro del mondo virtuale grazie alle tradizioni di Capodanno nei diversi Paesi del mondo.

Chiedendo un po’ in giro ho scoperto che, curiosamente, molte nazioni anche lontane hanno tradizioni molto simili, altre invece differiscono solo per qualche piccolo particolare.
Ad esempio nel Sud America il colore da indossare come buon auspicio la notte di San Silvestro è il giallo, non il rosso. In Brasile, in particolare, il colore viene scelto in quanto rappresenta il denaro, ma si può scegliere quale colore (o combinazione di colori) indossare in base a cosa si desidera chiedere al nuovo anno: bianco per la pace, rosso per l’amore ecc. Inoltre, per chi vive vicino alla costa, la tradizione brasiliana per la sera di San Silvestro è di andare in spiaggia e offrire fiori a Iemanjá (la regina dei mari), gettandosi poi in acqua a mezzanotte e saltando sette onde, ciascuna esprimendo un desiderio. Per chi non vive a due passi dal mare, invece, vige la nostra stessa tradizione dei piccoli legumi, bacche e semi: mangiare lenticchie e mettere nel portafoglio sette semini di melograno, che se tenuti tutto l’anno saranno un buon augurio a livello monetario.

        foto da TheLocal.es

Un’altra tradizione che trovo simpaticissima e che a quanto pare accomuna molti stati dell’America centrale e meridionale è quella di preparare un bicchiere o una coppetta con dodici acini d’uva e iniziare a mangiarli allo scoccare della mezzanotte, cercando di ingoiarne quanti più possibile in dodici secondi. Una tradizione che probabilmente viene dal Vecchio Continente, visto che è comune anche in Spagna e in Portogallo (solo, in quest’ultimo, con maggiore rilassatezza, visto che il tempo a disposizione è dilatato a ben dodici minuti!) e che si è estesa anche ad alcuni stati USA meridionali (parte della California e Florida). Ogni acino rappresenta un mese del nuovo anno e quanti più se ne riescono a mangiare nel tempo dato tanti più saranno i mesi fortunati ad attenderci.

Sempre in Sud America, poi, sembra essere tipico prendere una borsa da viaggio o una valigia e fare il giro della casa o dell’isolato, il che sarebbe un rito benaugurante per far sì che il nuovo anno porti molti viaggi (questa mi piace!).
In Colombia esiste poi una tradizione specifica per chi vuole sposarsi nel nuovo anno: salire su una sedia e saltare giù allo scoccare della mezzanotte, che ironicamente è il modo in cui si entra nel nuovo anno in Danimarca.
In Ecuador un’altra ricorrenza molto importante è quella di “dar fuoco al vecchio anno”: si sceglie qualcosa (o qualcuno, riproducendolo con un pupazzo, ad esempio una personalità prominente dell’anno appena passato) che rappresenti l’anno che ci stiamo lasciando alle spalle e lo si brucia a mezzanotte.

tradizioni capodanno ecuador
           foto da meridian.net

Tornando al vestiario, in Spagna il colore da indossare è il rosso, come in Italia e in Messico, e si dovrebbe mettere qualcosa di dorato sul proprio calice di champagne. Nelle Filippine invece si tende a preferire un capo a pois, possibilmente nuovo. Queste nazioni hanno tuttavia in comune la tradizione di mettere in tavola dodici frutti, preferibilmente sferici, a simboleggiare abbondanza di cibo in tavola per i dodici mesi a venire.
Nelle Filippine si usa inoltre appendere dell’uva alla porta, aggiungere alla tavola una ciotola di riso, acqua, zucchero e denaro (come auspicio che queste risorse fondamentali non manchino mai nel nuovo anno) e si preparano delle monete in tasca o in una borsetta da scuotere a mezzanotte (anche in questo caso come buon auspicio a livello finanziario).

Molte tradizioni si legano ovviamente al cibo da servire la notte del 31 dicembre o al pranzo del primo gennaio: analogamente alle lenticchie, negli Stati Uniti del sud si usa mangiare i fagioli dall’occhio nero (black-eyed peas), in genere accompagnati da cavolo bollito, come augurio di benessere e salute per l’anno nuovo. A questo in alcune famiglie si aggiunge la tradizione di inserire una moneta nella pentola, che darà ricchezza al fortunato che se la troverà nel piatto.
I legumi a rappresentanza di fortuna in piccole dosi vengono rimpiazzati in molte nazioni asiatiche come Cina e Filippine da pasta lunga (tipo noodles) come simbolo di lunga vita. Nelle Filippine un’altra tradizione culinaria imporrebbe inoltre di mangiare un pesce intero (a simboleggiare inizio e fine) e scoraggerebbe invece il consumo di pollame, credenza quest’ultima comune anche in Croazia (sembrerebbe che il motivo sia legato al fatto che questi animali beccano il proprio cibo da terra, quindi di cattivo auspicio per il nuovo anno).
In Croazia si favorisce il maiale e si servono dolci come fritule e krafne (simili a ciambelle/bomboloni fritti). Si usa inoltre dare ai bambini una mela in cui gli anziani di casa incastonano una moneta.
In Corea il giorno di Capodanno si mangia Tteokbokki (gnocchi di riso), mentre ad Haiti si serve la Soup Joumou (una zuppa di manzo e zucca). In quest’ultimo stato il Capodanno segna inoltre una doppia ricorrenza, visto che il primo gennaio si festeggia anche l’Indipendenza haitiana.
Nella gran parte degli stati del Nord ed Est Europa a farla da padrone sono invece i piatti a base di pesce.

Una tradizione molto particolare, che accomuna Germania, Austria e Svizzera ma anche stati del Nord Europa come le nazioni scandinave, è quella nota come Bleigießen: si scioglie una piccola quantità di piombo in un cucchiaino e si versa poi in un contenitore d’acqua fredda, attendendo che si solidifichi. La forma ottenuta andrà poi interpretata e sarà indicativa di ciò che ci attende nel prossimo anno (palla = la fortuna rotolerà nella vostra direzione, spada = coraggio di affrontare i rischi, calice = futuro sereno, rana = vincita alla lotteria ecc. Se si acquista un kit apposito, questo in genere contiene anche una guida completa all’interpretazione dei simboli).

   foto da german-way.com

In gran parte dell’India si saluta il vecchio anno aprendo la porta sul retro di casa e si dà il benvenuto al nuovo aprendo successivamente la porta principale.
In Russia una delle tradizioni più famose vorrebbe che si scrivano i propri desideri per il nuovo anno in un foglio di carta edibile, da bruciare poi e gettare in un bicchiere di champagne a mezzanotte, bevendo tutto entro il dodicesimo rintocco.

Molte tradizioni sono poi legate alla positività e all’entrare nel nuovo anno “in ordine”: in Nigeria, ad esempio, si crede che l’umore in cui ci si trova e ciò che si dice a inizio anno influenzi tutto l’anno a venire, per questo si tende a esprimere parole di gioia o a iniziare il nuovo anno con una preghiera. È inoltre solito pulire la casa e indossare abiti nuovi.
Spazzare la casa è una tradizione diffusa anche in molte altre parti del mondo, come Cina e Stati Uniti, dove è consigliabile anche arrivare a Capodanno con la dispensa piena, in quanto ciò presagisce una simile condizione anche per il resto dell’anno.

La positività che si ricerca nel nuovo anno è espressa in molte tradizioni anche dal primo visitatore in casa, che rappresenta le persone che entreranno nella nostra vita nei mesi successivi: in molti stati americani si preferisce che sia una persona amata o comunque di buon cuore, in Scozia la tradizione è invece molto più precisa, preferendo un uomo bruno, alto e avvenente (in ogni caso la superstizione locale suggerirebbe di evitare persone dai capelli rossi).
Il 31 dicembre in Scozia corrisponde anche alla festività di origini pagane denominata Hogmanay, legata alle celebrazioni del solstizio d’inverno e che include anche festeggiamenti con falò, fiaccolate e, oggigiorno, fuochi d’artificio. La tradizione del primo ingresso a casa (first footing, o quaaltagh in gaelico) imporrebbe, oltre al preferibile aspetto del primo visitatore del nuovo anno, che questo si presenti con doni simbolici per il capofamiglia: whiskey, del pane, un pezzo di carbone o una black bun (una torta a base di frutta e spezie). Dal momento che si dice non si debba lasciare la propria casa prima di aver ricevuto una visita, spesso se si hanno ospiti alla Vigilia questi si mettono fuori casa poco prima della mezzanotte per poi bussare alla porta appena si è ufficialmente entrati nel nuovo anno.
La tradizione scozzese più folle, però, deve essere il cosiddetto Loony Dook (letteralmente “bagno dei lunatici”): nato nel 1986 come suggerimento scherzoso contro la sbornia e ripreso in seguito come evento di beneficenza, consiste fondamentalmente nel raduno di centinaia di persone (spesso anche ben vestite per l’occasione) pronte a gettarsi nelle acque gelide la mattina del primo gennaio.

foto da VisitScotland.com

In tutto il Regno Unito, infine, allo scoccare della mezzanotte si canta “Auld Lang Syne” (“old long since” in inglese moderno, ovvero parafrasando “i bei tempi andati”) stringendosi le mani a braccia incrociate. Questa canzone tradizionale ispirata a un poema dello scozzese Robert Burns è ormai celebre in tutti i Paesi di lingua anglofona, esportata in gran parte del mondo e riadattata anche da artisti come Frank Sinatra, Billy Joel, Bruce Springsteen e molti altri. È associata a pieno titolo alla vigilia di Capodanno, ma con il suo testo che invita al ricordo dei bei tempi passati insieme ad altri si adatta in realtà spesso anche ad altre occasioni di congedo.

 

Molte nazioni in generale hanno in comune la credenza che ciò che si fa a inizio anno caratterizzi l’intero anno a venire, quindi spero che arricchire la vostra ultima sera dell’anno con alcune di queste tradizioni più o meno esotiche, da affiancare ai soliti buoni propositi, conti alla rovescia, fuochi d’artificio e brindisi di mezzanotte, sia di buon auspicio per arricchire di particolarità tutti i mesi che seguiranno.
Fatemi sapere se conoscevate già alcune di queste tradizioni di Capodanno dal mondo e se ce ne sono alcune che scegliereste di applicare. Io so già che da questa lista ne copierò almeno una… vado a preparare la valigia!

Buon anno a tutti e, a prescindere da quale sarà il rito di buon auspicio che sceglierete, vi auguro che funzioni!

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