Mince pies: un must per un Natale British

Siamo ormai a una settimana dal 25 dicembre e, sebbene le incertezze siano ancora parecchie, una sicurezza che tutti abbiamo è che per molti versi sarà un Natale totalmente insolito. Sicuramente i grandi pranzi in famiglia non saranno un’opzione, ma se posso mantenere viva almeno qualche piccola consuetudine ricorrente del mio personale Natale (anche riducendone le dosi) queste sono le ricette che non mancano mai sulla mia tavola durante le feste. E non parlo solo dei classici pandoro e panettone (personalmente sono una fiera sostenitrice del primo), ma di tutti quei piatti, quei dolci e quelle bevande prese qua e là che negli anni sono diventati parte integrante delle mie tradizioni. Tra questi preparare i britannici mince pies è probabilmente ai primi posti.

Si tratta di tortini ripieni di una mistura di frutta secca, uvetta, spezie e liquore (normalmente brandy) immancabile sulle tavole natalizie inglesi ormai da secoli e a cui sono legate diverse credenze popolari, come ad esempio il fatto che mangiarne uno al giorno per i cosiddetti “12 days of Christmas” (da Natale all’Epifania) porterebbe gioia e fortuna per i successivi 12 mesi.

La prima volta che ho assaggiato i mince pies è stato a casa di amici di famiglia, preparati per l’occasione dalla padrona di casa (inglese). Questa famiglia bilingue è stata la piacevole compagnia delle nostre feste per tutta la mia infanzia e adolescenza e, mi piace pensare, uno dei motivi per cui fin da piccola mi sono appassionata allo studio delle lingue e culture straniere, in particolare quelle anglofone: vedere quelle ragazze passare con disinvoltura da una lingua all’altra era un’ispirazione e passare il Natale insieme era anche un’occasione per conoscere tradizioni diverse da quelle nostrane, come appunto nel caso dei mince pies.
La mia permanenza a Londra per un tirocinio post-laurea (per giunta proprio a cavallo dell’inverno) non ha fatto che cementificare la mia già enorme curiosità per le tradizioni natalizie britanniche. Ricordo di essere tornata a casa per le feste con la valigia piena di mince pies confezionati e Christmas crackers, e da allora non passa anno in cui non li preparo personalmente (i primi) e li ordino online (i secondi) perché sono ormai entrati a far parte stabilmente della mia personale tradizione natalizia, tanto quanto torroni e tortellini in brodo.

Un po’ di storia

Come anticipato, l’origine di questi tortini risalirebbe a parecchi secoli fa, addirittura gran parte dei ricettari britannici sembra concordare a fissarne le prime apparizioni tra il XII e il XIII secolo, in seguito all’arrivo di spezie esotiche dal Medioriente durante il periodo delle Crociate. Da allora però gli ingredienti principali sono notevolmente cambiati, creando una certa confusione per chi si approccia per la prima volta all’assaggio di un tortino ripieno di cosiddetto mincemeat (letteralmente carne tritata) scoprendone in realtà il sapore dolce.

Originariamente i mince pies erano effettivamente tortini a base di carne e spezie, trasformandosi gradualmente nei dolcetti che oggi conosciamo a partire dall’Ottocento. Già da secoli, comunque, il consumo dei mince pies si era attestato come tipico delle festività, fornendo anche un indicatore di status: quei padroni di casa in grado di permettersi i migliori cuochi erano ovviamente in vena di ostentare tale ricchezza, offrendo ai propri ospiti i tortini più stravaganti. Il richiamo alle feste veniva ben rappresentato dalle forme decorative della crosta che copriva il tortino di carne e frutta speziata… tuttavia questo eccessivo ostentare fu anche il motivo per cui per diversi anni nel Seicento, durante il governo puritano guidato da Oliver Cromwell, venne messo al bando il consumo di mince pies e altre delizie considerate inadatte al Natale in quanto celebrazione solenne, non festaiola.

Ovviamente all’epoca anche le dimensioni non erano quelle da “monodose” che si trovano in giro oggi, ma assomigliavano più a una classica pie in crosta. È solo in epoca vittoriana che si è gradualmente arrivati ai classici tortini che si gustano oggi uno a uno, accompagnati da un buon tè… o con un bicchierino di brandy o liquore simile (come serviti a Babbo Natale, che secondo la tradizione sarebbe ghiotto di questi dolcetti, per cui i bimbi ne lasciano un paio sul caminetto… insieme a una carota per la renna!).

Fonti: Smithsonian MagazineWhy Christmas

mince pies
          I miei mince pies fatti in casa dello scorso anno

La ricetta

Dosi (per circa 25 mince pies):

  • 300gr farina (da qualche anno mescolo 250gr di farina classica e ca. 50gr di farina di mandorle e non mi dispiace il risultato)
  • 50gr burro e 50gr di lardo (io in genere faccio 100gr di solo burro e vengono bene lo stesso)
  • 25gr zucchero
  • 1 tuorlo
  • 3 cucchiai di latte
  • 500gr ca. di mincemeat

Per il mincemeat (se non volete acquistarlo già pronto, con queste dosi ne vengono circa 500gr):

  • 100gr uva sultanina
  • 100gr ribes o altri frutti rossi essiccati
  • 50gr albicocche secche (sostituibili con uva passa o prugne secche)
  • 1 mela
  • 50gr scorza d’arancia candita o canditi misti
  • 20gr mandorle pelate
  • 60gr burro fuso
  • 90gr zucchero di canna
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 1 cucchiaino di noce moscata
  • 1 cucchiaino di zenzero
  • 1 limone (scorza grattugiata)
  • 90gr brandy

Procedimento:

Per preparare il mincemeat, iniziare tagliando le mele a pezzetti piccoli, sminuzzando le albicocche e la scorza d’arancia e tritando le mandorle. Versare tutto in una ciotola e aggiungervi anche la frutta secca, le spezie, lo zucchero di canna e la scorza di limone grattugiata, quindi versare sopra il burro appena fuso e mescolare bene. Versare anche il brandy e mescolare ancora finché il composto non risulterà ben umido (anche se ancora a pezzettoni in questo stadio).
Sterilizzare un barattolo e versarvi il composto, senza riempire fino all’orlo. Coprire con della pellicola a contatto o con un disco di carta cerata, quindi sigillare ermeticamente e lasciare marinare in luogo fresco e buio per almeno un paio di giorni prima di usarlo.
Nota: Leggo versioni della ricetta in cui si consiglia di lasciare il composto nella stessa ciotola, sempre sigillando con pellicola ma mescolando ogni 6-7 ore circa per i due giorni di marinatura. Non ho mai provato questo metodo, sicuramente il risultato può solo migliorare, ma posso dire che anche con la sola marinatura in barattolo ho avuto un ottimo mincemeat.

Per la pasta dei mince pies, mescolare insieme le farine e il burro a pezzetti, amalgamando bene con le mani fino a ottenere un composto sabbioso. Aggiungere lo zucchero e il tuorlo sbattuto con il latte e impastare bene fino a ottenere un composto omogeneo. Avvolgere nella pellicola trasparente e lasciar riposare in frigo per circa mezz’ora.
Stendere quindi la pasta su un piano infarinato e ricavare ca. 25 dischetti di un diametro (io in genere uso una formina di circa 7cm di diametro) e altrettanti di un diametro leggermente inferiore (quindi 5cm o forma a piacere se non si vuole fare una chiusura uniforme, ad esempio io uso sempre la stellina).

Foderare degli stampini imburrati (tipo quelli per muffin o una teglia apposita) con i dischetti più grandi, quindi versare al centro un cucchiaino di mincemeat (precedentemente inumidito con uno o due cucchiaini di brandy se necessario; io in genere lo faccio anche con il mincemeat comprato). Fare attenzione a non riempire troppo i tortini.
Coprire con i dischetti più piccoli (o la forma a piacere) applicando una lieve pressione ai bordi per farli aderire bene, oppure inumidirli con poca acqua per sigillare bene.
Cuocere in forno ventilato preriscaldato a 200° per circa 15 minuti, o comunque finché la pasta non risulterà ben dorata.
Spolverizzare i mince pies con dello zucchero a velo prima di servire.

Buon appetito e… Merry Christmas!

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Un pensiero su “Mince pies: un must per un Natale British

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