Un viaggio nell’arcipelago maltese non può definirsi completo a 360° senza un’incursione, per quanto breve, nella sorella minore dell’isola principale dell’arcipelago: Gozo.
Per alcuni versi più autentica, con angoli di simile bellezza naturale, a Gozo ho trovato un’atmosfera più “raccolta” che a Malta, con punti d’interesse esplorabili anche nell’arco di una sola giornata se, come nel nostro caso, si ha tempo limitato a disposizione.
Da suggestive scogliere come Sanap Cliffs alle meraviglie del sottosuolo (naturali come quelle della Xerri’s Grotto a quelle che ci raccontano anche spaccati di storia come le catacombe di Għar Għerduf, non lontano dal centro di Rabat), dai preziosi siti archeologici come Gigantia (it-Tempji tal-Ggantija) ai tesori archeologici della capitale, che domina l’isola dal suo centro esatto, a Gozo si può trascorrere il tempo spostandosi da un punto all’altro dell’isola e ammirare scorci incredibilmente vari in rapporto alla sua estensione, potenzialmente sentendo il bisogno di fermarsi in continuazione anche solo per fare due passi tra le case di uno dei tanti pittoreschi paesini costruiti nella caratteristica pietra locale che si attraversano lungo la strada.
Ecco alcune delle principali attrazioni che non abbiamo potuto non includere nella nostra escursione in giornata da Malta a Gozo.
Come arrivare a Gozo e come spostarsi

Come indicato già nell’articolo dedicato a Malta, esiste un traghetto che parte direttamente dal porto di Valletta in direzione Gozo, ma noi abbiamo preferito spostarci in auto fino all’estremità più occidentale dell’isola, dove si trova il porto di Ic-Cirkewwa, e salire lì a bordo del ferry che solca il piccolo canale tra le due isole, passando anche accanto alla piccola Comino prima di approdare a Mgarr.
In auto si impiegano circa 40 minuti dalla capitale a Ic-Cirkewwa, ma in caso non si sia provvisti di mezzo proprio o a noleggio ci sono anche bus che coprono la stessa tratta (ovviamente impiegando un tempo maggiore per via delle diverse soste).
Il costo del biglietto del ferry in questo caso è di 20,35€ (passeggeri + auto A/R) e la particolarità è che si paga al ritorno: all’andata, quindi, ci si incanala semplicemente seguendo le indicazioni del personale di terra nelle diverse corsie per poi salire a bordo del traghetto, mentre al ritorno si deve per forza passare per una sorta di casello dove si salda il prezzo delle due tratte (si accettano sia carte che contanti). Qui bisogna fare attenzione a non confondersi: poco prima del “casello” c’è una biforcazione, mantenendosi sulla sinistra ci si incanala in direzione dell’imbarco per Comino, mentre per tornare a Malta vanno seguite le indicazioni apposite per il servizio Gozo Channel.
Una volta approdati a Gozo, se sprovvisti di auto ci si può spostare con i bus: molte delle linee che conducono ad alcuni dei principali punti di interesse partono da Mgarr o dalla capitale Rabat/Victoria, a soli 6km dal porto e ben collegata a esso da taxi e mezzi pubblici.
Così come a Malta, però, se si vuole visitare Gozo cercando di ottimizzare i tempi un’auto a noleggio è decisamente consigliata, e se non ne avete già noleggiata una prima di arrivare e volete procurarvene una appositamente per questa isola troverete alcune agenzie di car rental proprio a due passi dal porto.
Spostarsi in questo modo per me rimane sicuramente l’opzione migliore per poter scegliere con flessibilità dove andare e per quanto fermarsi in ciascuna tappa o lungo la strada.
Cosa non perdere in una giornata a Gozo
Victoria, la capitale e la sua Cittadella



Spesso ancora nota con il nome originale di Rabat, sul finire dell’Ottocento alla capitale di Gozo venne cambiato nome in Victoria in onore dell’allora regina britannica, che è il toponimo con cui appare nella maggior parte delle mappe oggi. Si raggiunge in appena un quarto d’ora di auto dal porto di Mgarr ed è possibile posteggiare comodamente in un ampio parcheggio pubblico a due passi da alcune delle piazze principali, come Piazza San Francesco e Piazza San Giorgio (dominate dalle omonime chiese) e la più grande Piazza Indipendenza.
Dalla struttura analoga alla Rabat di Malta, con la sua Mdina fortificata, anche Victoria si sviluppa appena al di fuori di una cittadella fortificata di epoca tardo-medievale, oggi disabitata e adibita a “museo a cielo aperto”. All’ingresso si trovano infatti servizi molto ben strutturati (un ingresso con ascensore, bagni pubblici in ottimo stato ecc.) e, all’interno, sembra di tornare indietro nel tempo. È possibile camminare tutto intorno ai bastioni e perdersi tra le stradine di questa cittadella che, a metà del Cinquecento, divenne un luogo di protezione per i gozitani in cerca di difesa dagli attacchi turchi.
Oltre alle possenti mura e all’ex-carcere (che per un periodo tenne rinchiuso anche Jean de la Valette prima che diventasse Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri Ospitalieri), la Cittadella è oggi uno scrigno di tesori di architettura medievale e barocca, tra edifici religiosi e laici. Se non si ha tempo per addentrarsi nella Cattedrale e in alcuni dei suoi interessanti musei, tuttavia, la Cittadella è davvero piccola e un giro al suo interno occupa non più di una mezz’oretta.
Le saline di Marsalforn

Questa zona nella parte nord dell’isola, un tempo votata spiccatamente alla pesca, si è trasformata col tempo in una piacevole zona balneare, con chioschetti a due passi dal litorale e piccole baie accanto alle caratteristiche saline, vasche rettangolari scavate nella roccia e risalenti all’epoca romana.
Non abbiamo passato moltissimo tempo qui, se non una mezz’oretta vicino Qbajjar Bay a rinfrescarci con un gelato e una bibita vista mare e poi una capatina a Xwejni Bay, poco oltre, dove si trovano le vasche più ampie delle antiche saline a due passi da un piccolo lido balneare con vista sull’omonimo e caratteristico promontorio. Eravamo perlopiù attratti dalla storia del luogo e dall’affascinante colpo d’occhio che offre, che sono certa debba essere favoloso nel tardo pomeriggio, ma sicuramente gli amanti del mare apprezzeranno anche il dedicarsi a qualche oretta di relax in queste spiaggette dove nuotare in un’acqua trasparente!
La zona di San Lorenzo e la baia di Dwejra
Sul versante occidentale di Gozo sorge quello che è forse uno dei punti più fotografati dell’isola: il Blue Hole, un punto spettacolare della costa dove, guardando verso il basso, è possibile scorgere un cerchio quasi perfetto tra le rocce calcaree dove l’acqua profonda fino a 35 metri raggiunge un blu intensissimo. Un vero e proprio paradiso per le immersioni, a giudicare da alcune foto subacquee che mi è capitato di vedere, ma anche dall’esterno un colpo d’occhio a dir poco incredibile, a due passi da un’altra meraviglia della natura ormai, sfortunatamente, perduta: la Azure Window, quella che sembrava una “finestra” nella scogliera che attirava visitatori e fotografi ogni anno, finché nel 2017 non è crollata a causa di una tempesta.


È piuttosto facile raggiungere questo luogo impostando il navigatore al parcheggio pubblico vicino al cosiddetto Inland Sea Dive Site, una sorta di laghetto (mare interno, come il nome suggerisce) ad appena pochi metri rispetto alla costa vera e propria, che fornisce un piacevole e più riparato luogo per le immersioni. Dal belvedere si ammira un isolotto e l’antica Torre di Dwejra che domina il panorama da un lato e le meravigliose scogliere battute da onde e vento dall’altra, ed è possibile raggiungere il punto di osservazione del Blue Hole dall’alto camminando a sinistra della piccola chiesetta che si scorge dal parcheggio. Per arrivare a immergervisi, invece, è necessario cercare un percorso abbastanza impegnativo che costeggia la scogliera scendendo gradualmente fino al livello del mare, ma per avventurarsi nel punto panoramico in alto non è invece necessario avere delle scarpe apposite, sebbene sia sempre richiesta cautela di base.
Poco più a sud della Torre di Dwejra, poi, si apre la baia omonima, su cui troneggia una falesia nota come Fungus Rock e che bagna l’omonima riserva naturale: un vero angolo di paradiso, dei luoghi visitati a Gozo sicuramente quello che mi è rimasto più nel cuore e da cui non avrei voluto andarmene!
Comino
Per noi in questa prima visita all’arcipelago maltese non c’è stato tempo di inserire anche una breve visita all’isoletta di Comino, quasi a metà strada nello stretto che separa Malta da Gozo e che può essere raggiunta in traghetto da entrambi i porti collegati dal Gozo Channel Ferry. Abbiamo però avuto modo di apprezzarne la silhouette brulla lungo il tragitto in traghetto: un’estensione di circa 2,5km2, Comino potrebbe essere di fatto considerato poco più di un grosso scoglio spoglio da ogni vegetazione, se non fosse per l’unico albergo che vi sorge e i soli quattro abitanti fissi. Ma in parte anche questa è una sua attrattiva, che la rende una meta dal sapore selvaggio a cui dedicare qualche oretta, attraversandola da un capo all’altro per scoprirne gli edifici abbandonati, testimonianza del passato dell’isola come covo di contrabbandieri prima e come zona di isolamento poi, le suggestive grotte marine che inframmezzano le scogliere frastagliate a picco sul mare cristallino e le pochissime aree di costa sabbiosa tra cui spicca la splendida Blue Lagoon, che è vietato raggiungere in barca e che a quanto pare offre un vero e proprio scorcio paradisiaco.

Che decidiate di dedicare appena una giornata del vostro soggiorno maltese a quest’isola o che, avendo a disposizione più dei nostri (ahimè) scarsi quattro giorni in loco, optiate per trascorrervi anche un pernottamento, Gozo saprà sicuramente regalare suggestioni particolari e sono certa che, come successo a noi, una volta visitata non riuscirete a immaginare di aver potuto organizzare un viaggio a Malta senza pensare di farci un salto.
Aspetto di leggere i vostri pareri su quest’isola, se ci siete già stati: fatemi sapere nei commenti se siete felici di aver ritagliato del tempo dal vostro itinerario maltese apposta per Gozo e quali sono stati i luoghi visti qui che ricordate con più piacere.
Alla prossima!
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