Non solo La Valletta: cosa vedere a Malta in 4 giorni, cosa sapere e come muoversi

Dove il Regno Unito incontra il Mediterraneo: Malta, una perla circondata da acque di un indaco intenso, dalle candide coste frastagliate, caratterizzata da un entroterra rurale che ricorda la Sicilia e punteggiata di borghi che riflettono tipicamente l’anima del sud… ma con quella “nota stonata” che è il tocco British apparentemente fuori contesto, con una cabina del telefono o una cassetta della posta di un rosso acceso che spostano l’attenzione dal color arenaria dei palazzi storici della meravigliosa capitale, La Valletta.

La nostra storia con l’arcipelago maltese è stata un po’ travagliata, tanto da diventare quasi un inside joke tra me e Lorenzo: per anni è stata “la meta della porta accanto”, quella destinazione sempre in lista ma che poi, all’atto pratico, posticipavamo in favore di altro perché “tanto che ci vuole ad arrivare a Malta, è dietro l’angolo, possiamo andarci quando vogliamo”, finché non è diventata per noi l’emblema vero e proprio del procrastinamento.
Poi, per il mio 35esimo compleanno, dal momento che gli ultimi due viaggi importanti erano stati in mete fredde (la Lapponia a novembre e il Perù a fine maggio, quindi nel loro tardo autunno), abbiamo pensato di optare per una destinazione calda tanto per cambiare, a dispetto del nostro scarso amore per l’afa, proprio in virtù del fatto che avevamo a disposizione solo un weekend lungo e potevamo quindi farcela a sopportare anche temperature relativamente alte (in realtà, a parte le ore centrali della giornata, la seconda metà di settembre è già un buon periodo per spingersi verso questi lidi). E proprio per via dei pochi giorni a disposizione, la meta doveva per forza di cose essere a poche ore di volo da casa.
La scelta è sembrata quasi ovvia e quel viaggio a lungo rimandato è saltato finalmente fuori dalla nostra Travel Inspirational Board… per quello che, dopo esserci stati, sappiamo già essere il primo di altri viaggi di approfondimenti.

Partiamo quindi col dire che sì, Malta non è grandissima, ma se si vogliono visitare le sue attrazioni principali, godere di alcuni degli scorci naturali più belli, spingersi magari al di fuori della sola isola principale e immergersi pienamente nella sua atmosfera, quattro giorni sono appena sufficienti per farsi una prima idea. Noi siamo comunque riusciti a coprire buona parte del territorio, essendo le distanze non estreme, a scoprire molto e a rilassarci al contempo… quindi tutto sommato direi missione compiuta per una prima visita!

Ecco come organizzare le tappe principali di un primo soggiorno a Malta se si ha relativamente poco tempo a disposizione.

Viaggio a Malta: cosa sapere

Un po’ di storia

Vero e proprio crocevia culturale, soprattutto per via della sua posizione al centro del Mediterraneo, nei secoli Malta ha accolto decine di popolazioni diverse, le cui testimonianze del passaggio sono ancora riconoscibili in diversi siti di interesse sull’arcipelago: dai popoli preistorici ai fenici, greci e romani, poi gli arabi, i normanni e gli spagnoli, lo stretto legame con l’Ordine dei Cavalieri Ospitalieri (ordine religioso cattolico giunto qui nel Cinquecento, oggi noto principalmente come Ordine dei Cavalieri di Malta, a cui si deve la costruzione di molti degli edifici di culto e storici più importanti dell’isola nonché la fondazione della stessa capitale). In epoca più recente, una relativamente breve dominazione francese (ai tempi di Napoleone) ha scatenato l’insurrezione popolare, supportata con l’invio di armi e munizioni tra gli altri da parte del Regno Unito. Questo supporto ha portato, in seguito al Congresso di Vienna, all’istituzione di un vero e proprio protettorato britannico sull’arcipelago, che diventa quindi base nel Mediterraneo per gli inglesi, i quali potevano così godere della sua posizione di vantaggio a metà strada tra le rotte commerciali marittime.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Malta è stata un’importante base operativa per le Forze Alleate, che da qui hanno lanciato l’Operazione Husky per la riconquista della Sicilia dagli occupanti nazi-fascisti.
Negli anni Sessanta, Malta ottiene l’indipendenza dal Regno Unito, inizialmente mantenendo il monarca britannico come capo supremo affiancato in loco da un governatore dell’isola, poi all’inizio degli anni Settanta passando a un ordinamento repubblicano. Rimane tuttavia ancora uno Stato membro del Commonwealth con una stretta e visibile connessione con la Gran Bretagna (il 19 settembre 2022, in concomitanza con l’inizio dei funerali di stato per la Regina Elisabetta II a Londra, abbiamo assistito al personale tributo che la capitale maltese ha offerto alla sovrana, con una lunga scarica di spari a salve dal Cannons Battery, sotto gli Upper Barrakka Gardens). Malta è inoltre Membro dell’UE dal 2004 e, sebbene abbia aderito al Partenariato per la Pace, non è un membro effettivo della NATO, avendo scelto di perseguire un  proprio status di neutralità con una politica generale di non allineamento.

Informazioni utili

La lingua ufficiale a Malta è l’inglese insieme al maltese, che non è un semplice dialetto ma una lingua vera e propria che suona come un misto tra una lingua di origine araba e una di origine romanza, con alcuni suoni simili a dialetti italiani come il siciliano e altri che ricordano in parte il francese e in parte lo spagnolo. Sicuramente, l’influenza araba è evidente nei nomi di alcune vie e di alcuni paesi e cittadine.

La moneta ufficiale è l’euro e il costo della vita è in media un po’ più alto anche rispetto ad alcune delle principali città italiane, diciamo orientativamente in linea con il centro di Roma o Milano.

Anche il voltaggio è uguale al nostro, ma le prese della corrente sono prevalentemente quelle di tipo britannico. Negli alberghi si trovano anche quelle adatte ai nostri dispositivi, ma nel dubbio o se sapete di avere necessità di caricare più dispositivi insieme e avete quindi bisogno di utilizzare più prese alla volta, se lo avete consiglierei di portare anche un adattatore inglese, giusto per sicurezza.

Cosa vedere a Malta in 4 giorni

1) La Valletta

Una delle capitali più piccole al mondo, detiene sicuramente il record di capitale più piccola d’Europa con il suo chilometro quadrato scarso di estensione che ospita poco meno di 6.000 abitanti in totale.
In realtà, appena fuori dalle mura di Valletta, si estende tutto un agglomerato di quartieri e cittadine una attaccata all’altra, da Floriana a Msida fino a Sliema e San Giuliano da una parte e le Tre Città dall’altra, che viste da fuori sembrano quasi un’unica grande entità, ma la capitale vera e propria è quella all’interno della cinta muraria, il cui centro monumentale è stato (a ragione!) dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1980.
La caratteristica principale de La Valletta, oltre appunto alle imponenti fortificazioni che la racchiudono, è la pietra locale di origine calcarea con cui sono costruiti quasi tutti gli edifici, che sembra quasi cambiare colore a seconda delle ore della giornata e del meteo.

Le principali attrazioni in città sono:

  • Fort St.Elmo (aperto tutti i giorni tranne 24,  25 e 31 dicembre, Capodanno e Venerdì Santo dalle 09:00 alle 16:30; costo 10€ a persona con sconti per senior oltre i 60 anni e giovani sotto i 17, gratuito per bambini fino a 5 anni). Il complesso più imponente all’interno della cinta di fortificazioni che racchiudono la capitale, il Forte sorge alla punta estrema della penisola in cui si trova La Valletta e ne è probabilmente uno dei simboli, in quanto edificio distintivo. Nato come forte difensivo per opporsi ad assedi marittimi, deve la sua fama in particolare alla strenua opposizione che è stato possibile porre dal suo interno all’assedio delle flotte ottomane nel Cinquecento. In epoca più recente, parte del Forte è stato riadattato per ospitare anche artiglieria pesante di tipo moderno, per cui ho trovato già la visita della parte esterna del complesso estremamente interessante. Molte delle sale interne sono poi state utilizzate per ospitare le diverse sezioni temporali del National War Museum, che oltre a raccontare delle gesta maltesi in periodi bellici permette anche, parallelamente, di ripercorrere la storia più generale dell’arcipelago. Sicuramente una delle attrazioni culturali che mi è piaciuto di più esplorare, l’esperienza vale decisamente il costo del biglietto;
  • Palazzo del Gran Maestro (tutti i giorni dalle 10:00 alle 16:30, i weekend a partire dalle 09:00; l’Armeria è invece aperta tutti i giorni ore 09:00-17:00; costo 10€ a persona con sconti per senior oltre i 60 anni e giovani sotto i 17. ATTENZIONE: Il Palazzo è attualmente chiuso per lavori di restauro). Probabilmente il palazzo storico più importante dell’intera città, infatti è stato un peccato scoprire che durante la nostra prima visita a La Valletta non avremmo avuto modo di visitarlo… ma un’ottima scusa per tornare! Commissionato nel XVI secolo da Jean Parisot de Vallette, fondatore dell’attuale capitale, come residenza dei maestri dell’Ordine dei Cavalieri Ospitalieri, al suo interno è possibile ammirare sale e corridoi riccamente affrescati e impreziositi da opere d’arte del Seicento e Settecento, uno splendido cortile e la Sala delle Armi, che racchiude una collezione di armature e armi risalenti ai tempi dei Cavalieri dell’Ordine;
  • Upper Barrakka Gardens e Cannons Battery (il parco è aperto tutti i giorni dalle 07:00 alle 22:00, ingresso libero; per accedere alla zona della Saluting Battery è invece necessario pagare un biglietto di 2€ a persona ed è compresa anche una visita con spiegazioni sull’artiglieria e sulla tradizione dello sparo giornaliero). Questi giardini curatissimi e decorati da fontane e opere d’arte sono non solo un rifugio ombreggiato alla calura che avvolge la città specialmente nei mesi estivi, ma grazie alle arcate che si affacciano direttamente sul canale permette di godere anche di una splendida vista panoramica sulle Tre Città, appena al di là del braccio di mare. La terrazza si affaccia poi anche sulle batterie di cannoni appena sotto, che è possibile visitare più da vicino acquistando il biglietto apposito all’ingresso da Triq Il-Batterija, permettendo di assistere da un punto strategico al tradizionale sparo a salve alle ore 12:00 e alle 16:00;
  • Lascaris War Rooms (aperto tutti i giorni tranne la domenica dalle 10:00 alle 17:00, con ultimo ingresso consentito alle 16:30; costo 13€ a persona con sconti per senior e giovani al di sotto dei 16 anni, ingresso cumulativo a 26€ disponibile per famiglie con 2 adulti e fino a 3 bambini sotto i 16 anni). Questa è stata un’esperienza interessante ma mi verrebbe da dire solo per veri appassionati di storia recente: temo che per gli altri la spesa possa essere superiore al gradimento. Si tratta della centrale operativa sotterranea da cui sono state gestite le operazioni belliche con base a Malta durante la Seconda Guerra Mondiale, le cui stanze sono state oggi in gran parte riadattate a percorso museale con audioguide in più lingue incluse nel prezzo… una visita analoga a quella delle Churchill War Rooms a Londra, per intendersi. Non semplicissima da trovare, una volta giunti in vista degli Upper Barrakka Gardens si scende seguendo le indicazioni apposite, ma questo aggiunge sicuramente interesse alla location in sé;
  • Cattedrale di Saint John (aperta dal lunedì al sabato dalle 09:00 alle 16:45, con ultimo ingresso alle 16:15, visite non consentite la domenica e i festivi; costo 15€ a persona con sconti per senior e studenti, gratuito per giovani al di sotto dei 12 anni accompagnati da un adulto). Decisamente l’edificio religioso più importante della capitale, è stata costruita nella seconda metà del Cinquecento per volere dei Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni (da cui il nome), appena insediatisi a Malta. È stata per oltre due secoli la chiesa convenutale dell’Ordine ed è stata impreziosita nel tempo con le importanti opere artistiche tuttora conservate al suo interno proprio grazie a donazioni provenienti dalle nobili famiglie europee di cui i Cavalieri facevano parte. L’attuale titolo effettivo è quello di co-cattedrale, in quanto condivide questo status con la Cattedrale di San Paolo di Mdina;
  • Lower Barrakka Gardens e Siege Bell War Memorial (il parco è aperto tutti i giorni dalle 08:00 alle 21:00, ingresso libero). Questi giardini, come il nome suggerisce, sono un po’ la copia più in piccolo degli Upper Barrakka Gardens, comunque molto graziosi ed estremamente curati e che offrono una splendida vista sul Porto Grande e sulla vicina torre campanaria eretta come memoriale dell’assedio di Malta durante la Seconda Guerra Mondiale: un altro luogo che vale la (sempre piuttosto breve) passeggiata per arrivarci;
  • Fontana dei Tritoni e Porta della Città. L’imponente e scenografica Fontana dei Tritoni è l’opera che accoglie tutti i visitatori a La Valletta, nel mezzo della piazza da cui si accede al centro storico pedonale della capitale attraverso la Porta della Città (Bieb il-Belt in lingua maltese), quest’ultima opera recente di Renzo Piano inaugurata nel 2014.

Per quanto riguarda il cibo, a Malta in generale anche gli amanti più hardcore della cucina italiana non avranno difficoltà ad adattarsi: la cucina è di tipo prettamente mediterraneo ed è a dir poco squisita. In più, La Valletta in particolare offre una moltitudine di alternative anche di cucine più esotiche, oltre ai molti chioschi dove vale la pena provare lo street food locale e i vari pub per trascorrere una piacevole serata, magari accompagnati da musica live (da non perdere, in questo senso, il celebre Bridge Bar e i suoi concerti di jazz, specialmente il venerdì sera).

2) Le tre città

Questo è il nome collettivo con cui sono comunemente conosciute le tre cittadine di Senglea, Vittoriosa e Cospicua (rispettivamente Isla, Birgu e Bormla in maltese), che occupano le due lingue di terra che fronteggiano la parte orientale della penisola de La Valletta, zona anche nota come La Cottonera. Questa area è stata edificata fin dalle prime popolazioni che hanno occupato il suolo maltese come bastione difensivo per l’isola; i Cavalieri dell’Ordine di Malta vi hanno costruito il Forte di Saint Michael a Senglea, che quasi “comunica” con il Forte di St. Elmo sul lato di Valletta e insieme sembrano presidiare l’accesso al canale principale verso il Porto Grande. Vittoriosa è stata invece la prima capitale dell’isola, prima che il testimone passasse a La Valletta nella seconda metà del Cinquecento, e così come le altre due cittadine (un po’ meno forse Cospicua, che delle tre è la più “nuova”, più ampiamente ricostruita a seguito dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale) mantiene un aspetto antico e un’aura di storicità.
In tutte e tre questi centri è piacevole perdersi nel dedalo di stradine e ammirare alcuni dei palazzi storici ancora in piedi, godendo di un’atmosfera che fa un po’ da specchio a quella del centro di Valletta ma, in alcuni punti, offrendo angoli ancora più caratteristici.
È possibile raggiungere Senglea e da lì spostarsi a piedi verso Vittoriosa e Cospicua tramite ferry, con partenze regolari dal terminal appena ai piedi degli Upper Barrakka Gardens, oppure via bus (linea 1).

3) Mdina e Rabat

Mdina è una cittadella monumentale circondata da alte e imponenti mura, costruita nella caratteristica pietra calcarea dal colore giallo chiaro che la fa quasi somigliare a una città del deserto.
Anche nota come “la città del silenzio” per via della quiete delle sue strade, rotta solo dallo scalpiccio degli zoccoli dei cavalli che guidano calessini per i turisti e il chiacchiericcio dei visitatori, è stata forse una delle tappe che più mi è piaciuta durante la nostra esplorazione al di fuori dei confini della capitale. Situata in cima a un promontorio quasi al centro dell’isola, che domina il paesaggio sottostante, dal camminamento esterno delle mura di Mdina è possibile ammirare l’orizzonte fino al mare e tra le sue stradine sembra quasi di respirare un’aria di altri tempi, “disturbata” solo da qualche negozio di souvenir qua e là. Qui abbiamo anche sperimentato uno dei pranzi migliori della vacanza, in un locale (Coogi’s) con piccolo terrazzino panoramico e un cortile interno ombreggiato davvero carinissimo.
La cittadella ha visto il suo declino nell’arco dei secoli, prima quando all’arrivo dei Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni il suo status di città principale dell’isola è stato conferito a Vittoriosa, poi quando un terremoto nella prima metà del Seicento ne ha sancito il quasi totale abbandono dalla popolazione (ora sono rimasti in appena 300 a vivere tra le sue mura), ma conserva un’atmosfera caratteristica e affascinante per cui non potrei immaginare di visitare Malta per più di un paio di giorni senza fare un salto da queste parti.

Appena fuori dalle fortificazioni di Mdina sorge invece Rabat, città che si è sviluppata in epoca medievale, quando le famiglie nobiliari si sono trasferite all’interno delle mura della “città notabile” e gli edifici al di fuori (in particolare i conventi e le catacombe) sono diventati rifugio per gli ordini religiosi. Forse non ammaliante come l’interno di Mdina, ma anche una passeggiata tra le vie di Rabat può offrire scorci particolari, tra i tipici balconcini verandati in legno colorato che sporgono dalle facciate degli edifici in pietra dorata.

4) La Grotta Azzurra

Ad appena un quarto d’ora di strada dalla zona dell’aeroporto, appena a sud del borgo di Zurrieq (uno dei più antichi dell’isola, tra le altre cose sede dell’unico mulino a vento risalente al Settecento ancora in funzione sull’isola), ci si trova a percorrere la strada costiera… e qui i panorami si fanno spettacolari! L’acqua è di un blu incredibile e incontra la pietra bianca delle scogliere in corrispondenza di formazioni rocciose inconfondibili. Poco prima di raggiungere la zona della celebre Blue Grotto (la Grotta Azzurra di Malta), ci si può fermare a un belvedere che si affaccia proprio su questo fotografatissimo scorcio; proseguendo verso il mare, si raggiunge quindi il porticciolo (c’è un ampio parcheggio pochi metri più su in cui lasciare l’auto e dove ferma anche il bus che porta qui) da cui partono le escursioni per ammirare da vicino le grotte che punteggiano la costa.
Non è necessario prenotare le escursioni in anticipo: le barchette partono in continuazione, a riempimento, dalle 09:30 fino alle 17:00 (per ovvi motivi, tra novembre e marzo le ultime partenze sono alle 15:30), purché le condizioni del mare lo consentano. Ciascuna barca può ospitare fino a 8 persone alla volta e il giro tra le grotte porta via circa una ventina di minuti, il costo è di 8€ a persona e il biglietto si acquista direttamente al gabbiotto sul posto (solo in contanti).
Un’esperienza molto simile al giro che abbiamo fatto qualche anno fa a Capri, in questo caso forse l’ho percepito come un pochino più frettoloso, ma comunque la bellezza di alcuni di questi luoghi lascia senza parole (perfino una come me che non ama molto il mare): acqua talmente trasparente da far sembrare il fondale di sabbia bianca a cinque metri di profondità a soli pochi centimetri dalla superficie, riflessi di un turchese così intenso e luminoso che sembrava quasi un’illuminazione artificiale, assolutamente splendido!

5) Marsaxlokk

Dal nome italianizzato in Marsa Scirocco, questo piccolo centro sulla costa orientale dell’isola è sede di un porto molto caratteristico, punteggiato dalle tradizionali barchette dai vivaci colori (chiamate luzzu) e decorate dal caratteristico occhio di Horus, che i pescatori storicamente apponevano sulle loro imbarcazioni come buon auspicio e protezione per le uscite in mare. Marsaxlokk (si pronuncia, all’incirca, mar-shas-loch) non presenta di per sé attrattive particolari dal punto di vista culturale, al di là della chiesa intitolata alla Madonna di Pompei, ma ho trovato abbia un certo carattere e sicuramente vale la pena andarci per godere, la domenica mattina, del suo celebre mercato del pesce. La sua storia e la sua vita è infatti strettamente legata alla pesca e alla zona portuale, che sebbene in parte “deturpata” dalla presenza di grossi impianti industriali sul versante opposto, conserva comunque un piacevole lungomare, intervallato da ristorantini e altri locali in cui fermarsi per uno snack e un drink.
Storicamente, l’accesso “semplice” all’isola posto da questa zona portuale rispetto agli stretti canali tra le penisolette più a nord ha comportato che Marsaxlokk fornisse l’ideale punto di sbarco in diverse occasioni: per gli ottomani, che vi approdarono nel XVI secolo pronti ad assediare Malta, così come per Napoleone, che vi transitò sulla via per l’Egitto.

Se si è in macchina, a pochi minuti di distanza è possibile visitare anche la Ghar Dalam Cave, una grotta al cui interno sono stati rinvenuti negli anni incredibili resti di epoca preistorica, tra cui scheletri di animali e umani, nonché frammenti di utensili, oggi esposti in un museo all’ingresso della caverna stessa (visitabile tutti i giorni tranne il lunedì, il 24, 25 e 31 dicembre, il giorno di Capodanno e il Venerdì Santo, dalle ore 09:00 alle 16:30, al costo di 6,50€ a persona con sconti per senior sopra i 60 anni, studenti e ragazzi fino a 11 anni, gratuito sotto i 5 anni).

6) I siti archeologici

Le due isole di Malta e Gozo presentano anche diversi siti in cui sorgono templi megalitici risalenti al VI e III secolo a.C., alcuni perfino protetti dall’UNESCO, visitabili anche in autonomia grazie alle audioguide in diverse lingue fornite agli ingressi.
Di questi siti, tutt’oggi in parte avvolti dal mistero riguardo le popolazioni preistoriche che ne hanno eretto alcuni degli imponenti edifici e di grande interesse archeologico, tre sono situati a Malta (Tarxien, Mnajdra e Hagar Qim, tutti nella zona centro-orientale) e uno (Ggantija) nell’entroterra di Gozo. Si tratta sicuramente di una visita diversa rispetto a molte delle altre principali attrazioni che regala l’arcipelago e penso valga la pena includerne almeno uno in un itinerario di qualche giorno, seppure breve, al di fuori di Valletta.

7) Gozo e Comino

La sorella più piccola di Malta e il minuscolo isolotto (un’estensione massima di meno di 3km, quasi interamente spoglio di vegetazione ed edifici) che si frappone tra esse: queste sono le altre due isole principali dell’arcipelago maltese, che meritano una visita se si hanno più giorni a disposizione per spingersi anche al di fuori di Malta. Gozo in particolare è davvero una sorta di piccola copia dell’isola maggiore, ma al di là di un capoluogo accompagnato dall’immancabile cittadella fortificata sul promontorio centrale e una vivace zona portuale, le similitudini lasciano spazio anche a qualche perla unica nel suo genere: le saline naturali e altre location di una bellezza estrema come la zona di Dwejra, che credo meritino un articolo a sé.

Come muoversi a Malta

Collegamenti da/per l’aeroporto

La via più comoda e allo stesso tempo economica per muoversi tra centro città (nello specifico il terminal degli autobus a due passi dalla piazza con la Fontana dei Tritoni) e aeroporto internazionale è il bus della linea X4. Come tutti i bus interurbani, il costo di una corsa singola è di 2€ (ridotto a 1,50€ nel periodo di bassa stagione) e si impiega circa una mezz’oretta.
Ovviamente, il tempo di percorrenza è ampliato dalle molte fermate intermedie: in realtà, in linea d’aria, la zona di Luqa (dove sorge l’aeroporto) non è lontanissima da La Valletta, in taxi ci vuole solo poco più di una decina di minuti. Questa soluzione è quindi la più rapida e il costo della corsa è fisso (15€ per Valletta, 17€ se, come nel nostro caso, il vostro alloggio è a Floriana, appena fuori dalle mura della capitale), dall’aeroporto si paga direttamente in anticipo al banco apposito (sono accettati sia carta che contanti) e si viene poi da lì accompagnati all’auto dal tassista di turno.

Linee di bus

In generale, sebbene non estremamente cari (al di là della corsa singola, se si pensa di spostarsi spesso in bus potrebbe convenire acquistare direttamente un carnet da 12 corse al costo totale di 15€), i mezzi pubblici pongono un limite dal punto di vista logistico: molte linee infatti servono i principali punti di interesse dell’isola, ma spesso senza intersecarsi facilmente tra loro, per cui il più delle volte è necessario avvicinarsi nuovamente a Valletta e da lì salire a bordo del bus per la meta successiva. Inoltre, ovviamente, alcune zone meno turistiche non sono battute da autobus frequenti.
È comunque facile raggiungere in bus da La Valletta punti d’interesse come Rabat e Mdina, il parcheggio a due passi dall’imbarco per la Grotta Azzurra, Marsaxlokk, Marsascala, le Tre Città (queste ultime anche con ferry diretti tra Valletta e Senglea), Sliema, San Giuliano, Bugibba e il lontano porto di Cirkewwa, da cui imbarcarsi per Gozo (anche in questo caso, un’alternativa più diretta potrebbe essere il traghetto che parte direttamente da Valletta con destinazione porto di Mgarr).

Noleggio auto

Se si hanno “cattive intenzioni”, ovvero girovagare per le due isole in maniera flessibile per riuscire a vedere più cose e godersele con più rilassatezza, affittare un’auto rimane la scelta migliore.
Sì, come in gran parte degli ex-domini britannici a Malta la guida è a sinistra e questo potrebbe scoraggiare qualcuno, ma a parte alcune strade a scorrimento veloce simili alle nostre statali e ovviamente alla guida all’interno dei paesini, per via delle stradine strette, la mia esperienza (tra l’altro per me la prima in assoluto con guida a sinistra) è stata tutt’altro che terrificante. Nell’entroterra soprattutto sono molte le strade nel mezzo della campagna, con quasi zero traffico, che consentono quindi di abituarsi a questa differenza senza eccessivo stress… ma per quanto mi riguarda devo dire che, superate le prime ore in cui la mano destra mi andava automaticamente a cercare la leva del cambio sul lato “sbagliato” dell’auto, sono sorpresa dalla naturalezza con cui ci si abitua a tenersi su quella che da noi sarebbe la corsia di sorpasso e, specialmente, a interagire con le rotatorie in senso inverso rispetto al nostro.
Per quanto riguarda i car rental, l’accortezza principale è quella di prestare attenzione alla politica del carburante proposta dal fornitore: il più delle compagnie locali opera la peculiare pratica del consegnare l’auto con il serbatoio a metà. Anziché i classici vuoto-vuoto o pieno-pieno, qui viene richiesto di riconsegnare l’auto “con lo stesso numero di tacche” mostrate dal display del carburante quando la si è ritirata.
Come un po’ dappertutto, per il noleggio è necessario essere in possesso di una carta di credito con numeri in rilievo intestata al conducente principale (alcuni fornitori, in mancanza di questa, permettono il noleggio con carta di debito ma a fronte del pagamento di un’assicurazione extra, il cui importo varia a seconda della tipologia di veicolo e del numero di giorni di noleggio) e una patente in corso di validità (è sufficiente quella italiana, non serve che sia internazionale). È inoltre richiesto preferibilmente che il guidatore abbia almeno 25 anni (tra 21 e 25 viene infatti richiesto un supplemento).

Come detto, la nostra breve ma intensa avventura in terra maltese è arrivata dopo averla rimandata infinite volte, ma devo dire che sono rimasta sorpresa nell’aver trovato una destinazione ancora più interessante della già molto affascinante meta che mi ero prefigurata, ricca di un’incredibile varietà di scorci e luoghi intrisi di cultura nell’arco di relativamente pochi chilometri; sono stata felice di aver sperimentato nuove esperienze come la guida britannica e in generale sono rimasta conquistata dalla gentilezza degli abitanti, che mixano armoniosamente l’aplomb inglese al calore tipico del sud.
Vi aspetto nei prossimi giorni per un approfondimento dedicato specificamente a Gozo, intanto attendo di leggere i vostri pareri sulla vostra esperienza nell’arcipelago maltese qui sotto nei commenti se avete già avuto modo di visitarlo e di sapere se la meta vi incuriosisce o meno se invece non ci siete ancora mai stati.
Alla prossima!

Un pensiero su “Non solo La Valletta: cosa vedere a Malta in 4 giorni, cosa sapere e come muoversi

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