Bruxelles: cosa vedere in 2 giorni nella capitale belga

Tappa iniziale del nostro itinerario di 4 giorni in Belgio non poteva che essere la sua capitale: Bruxelles.
Una città che ho trovato molto a misura d’uomo, pur essendo una capitale europea, non dispersiva e piacevole da girare principalmente a piedi (con l’eccezione giusto di un paio di quartieri interessanti un po’ più decentrati, da raggiungere in metro o autobus).
Ordinata, caratteristica, con un centro storico dall’aspetto curato punteggiato dalle affusolate guglie dei suoi affascinanti palazzi gotici, le vie acciottolate che portano alle piazze principali o ad alcuni dei verdi parchi cittadini che profumano di specialità dolciarie, ma anche uno dei centri amministrativi dell’Unione Europea (è qui che si trova una delle sedi del Parlamento UE insieme alla francese Strasburgo), cosa che le è valsa il soprannome di “Capitale d’Europa”.
A Bruxelles convivono modernità, dinamicità e design con storia, tradizione e un’atmosfera generale che avvolge sia con il sole che in una giornata un po’ più grigiolina, che invoglia a vivere la città a un passo più lento o, magari, in bicicletta.

Tutti ottimi motivi, per noi, per trascorrere un paio di giorni in questo luogo e godere appieno delle sue principali sfaccettature prima di avventurarci verso le successive tappe del nostro primo viaggio in terra belga.
Ecco cosa sapere per organizzare al meglio il vostro soggiorno (anche breve) a Bruxelles:

Cosa vedere a Bruxelles

1 – Grand Place

Ci troviamo nel vero e proprio cuore della città, decisamente il miglior punto per iniziare l’esplorazione di Bruxelles.
In quella che è la sua splendida piazza principale spiccano edifici in stile gotico come l’Hôtel de Ville (l’imponente Palazzo del Municipio) e si possono ammirare le facciate di quelli che erano un tempo gli edifici delle diverse corporazioni cittadine (arcieri, birrai, macellai, battellieri ecc.), ognuna contrassegnata da un diverso simbolo. Il palazzo dei birrai è tuttora dedicato all’arte della produzione di questa amatissima bevanda, in quanto ospita il Musée de la Brasserie, museo che illustra le attrezzature e i metodi di creazione della celebre birra artigianale belga con degustazioni finali.
A proposito di musei dedicati alle eccellenze gastronomiche di questa terra, non poteva mancare anche un museo dedicato all’arte cioccolataia: anche il Musée du Cacao et du Chocolat si trova in Grand Place.
Infine, per immergersi invece nell’evoluzione della città da un punto di vista storico e tradizionale (ma anche folkloristico), vale la pena fare un salto al palazzo noto come Maison du Roi, in epoca medievale sito del mercato del pane e oggi sede del Museo della Città di Bruxelles.

2 – Manneken Pis e “suoi simili”

A mani basse di uno dei simboli di Bruxelles, per quanto la cosa possa far sorridere: non troverete negozio di souvenir alcuno in cui non capeggia almeno una calamita, una cartolina o un qualsiasi tipo di oggetto che ne riprende le fattezze anche in maniera buffa. Si tratta di una fontanella in bronzo (in realtà di dimensioni piuttosto ridotte, poco più di 50cm) all’incrocio tra Rue de l’Etuve e Rue du Chêne in cui è rappresentato un bambino che… fa pipì!
Ci sono menzioni dell’opera che precedono questa data, ma la versione attuale è un rifacimento di inizio Seicento, originariamente posizionata su una struttura a colonna mentre la struttura in pietra che possiamo ammirarne oggi alla base risale al Settecento.
Esistono molte leggende legate al soggetto, di cui la mia preferita è quella che indica il bambino come un piccolo abitante di Bruxelles che urinò su una miccia accesa durante un periodo bellicoso della città. Che sia questa o un’altra la storia alla base del Manneken Pis, la maggior parte riportano un comune senso goliardico ma anche di ardore nella popolazione cittadina, cosicché la fontanella è diventata a suo modo un simbolo di spirito indomito e indipendente degli abitanti di Bruxelles, che ogni anno si divertono per tradizione ad abbigliare il bambino con costumi diversi a seconda della ricorrenza che si festeggia in un determinato periodo: tutti i suoi quasi mille diversi outfit sono conservati in una sezione del Museo della Città di Bruxelles.
Negli anni altre sculture ispirate al Manneken Pis hanno iniziato a spuntare in diversi angoli della città, creando attualmente una sorta di trittico tra l’originale, la Jeanneke Pis (statua di una bambina accovacciata che urina, situata in un vicolo senza uscita che parte da Rue des Bouchers, non lontano dalle Gallerie Saint Hubert) e il Zinneke Pis (un cagnolino che fa pipì con la zampa alzata, in Rue des Chartreux, un  po’ più distante dal pieno centro storico).

3 – Galeries Saint-Hubert

A pochi passi dalla Grand Place si trovano le gallerie coperte Saint Hubert, struttura analoga alla Galleria milanese Vittorio Emanuele II ma ovviamente di ben altre dimensioni (e di circa una ventina d’anni precedente). Sotto le sue volte trasparenti si snodano, a croce, le due gallerie reali Galerie de la Reine e Galerie du Roi, intersecate al centro dalla Galerie des Princes: un totale di circa 200 metri per quella che si ritiene essere la galleria commerciale coperta più antica d’Europa.
Una passeggiata elegante caratterizzata da facciate in stile rinascimentale dove si alternano caffè e tradizionali sale da tè, splendide cioccolaterie con vetrine strabordanti di praline di ogni genere, un teatro, negozi di abbigliamento e gioiellerie ma, soprattutto (almeno per me), la magnifica libreria Tropismes: se come  me siete amanti di negozi di libri ricavati in ambienti raffinati e un po’ retrò non rimarrete delusi dai suoi interni!
Dalle Gallerie Reali Saint-Hubert si dirama anche la famosa Rue des Bouchers (letteralmente via dei Macellai), esteticamente piuttosto suggestiva per i molti colori, le insegne, i tavolini che invadono il ciottolato, ma per quanto riguarda l’aspetto gastronomico ci è stata sconsigliata quindi l’abbiamo percorsa solo per fare qualche foto sulla strada per la Jeanneke Pis.

4 – Cattedrale di Bruxelles (Cathédrale des Saints Michel et Gudule)

Per essere più precisi, il titolo di questa chiesa è concattedrale della diocesi di Bruxelles e si tratta del principale centro cattolico della capitale. Con una costruzione che si è protratta tra il XIII e il XVII secolo, l’imponente struttura in stile gotico brabantino (architettura tipica della regione fiamminga, diretta derivazione del gotico europeo di origine francese) della cattedrale ricorda quasi la parigina Notre Dame.
Al suo interno si celebrano solitamente i principali eventi legati alla vita dei monarchi belgi, dai matrimoni ai funerali di stato (in un angolo è possibile scorgere alcune foto di alcune di queste occasioni, oltre ai ritratti dell’attuale coppia reale).
Le classiche decorazioni gotiche dell’esterno (colonne sormontate da bassorilievi e gargoyle) all’interno lasciano spazio a un ambiente luminoso, con le statue dei dodici apostoli lungo la navata centrale, ampie vetrate colorate alle finestre, un pulpito riccamente intarsiato e alcune aree separate di interesse storico e artistico come il Tesoro (una zona laterale adibita a piccolo museo, con ingresso a pagamento a 2€ a persona), la Cripta romanica (accessibile solo previo appuntamento al costo di 3€ a persona) e un piccolo sito archeologico sottostante all’edificio (ingresso a 1€ a persona).
La Cattedrale si trova a poco meno di dieci minuti a piedi dall’uscita settentrionale delle Gallerie Saint-Hubert, è visitabile gratuitamente tutti i giorni dalle 07:00 alle 18:00, il weekend apre invece alle 08:00 ma con accesso alle visite turistiche limitato fino alle 15:30 il sabato e a partire dalle 14:00 la domenica per via degli orari delle messe.

5 – Parc de Bruxelles e Palazzo Reale

Bruxelles è considerata una delle città più verdi d’Europa, grazie al grande numero di parchi pubblici che la punteggiano. Il Parc de Bruxelles è uno di questi, situato nel Quartiere Reale a metà strada tra la Cattedrale e il Palais Royal, si estende per circa 13 ettari con a nord il Palace de la Nation (sede del Parlamento federale belga) e al suo interno un maestoso teatro, statue e fontane monumentali, oltre a diversi chioschi e punti ristoro.
Per quanto riguarda il Palazzo Reale, essendo la residenza amministrativa del re per gran parte dell’anno, è generalmente visitabile solo l’estate tra fine luglio e inizio settembre: l’ingresso è gratuito ma va prenotato tramite il sito ufficiale.

ATTENZIONE: per via di lavori di restauro, il Palazzo rimarrà chiuso e riaprirà al pubblico nel 2024.

6 – Quartiere europeo

Spostandosi un po’ dal centro storico, si raggiunge il quartiere in cui sono situate le principali istituzioni europee: il Palazzo Berlaymont, sede della Commissione Europea, proprio di fronte alla stazione Schuman (linee 1 e 5) e il Parlamento europeo, a due passi da Place du Luxembourg. Nelle immediate vicinanze sorgono inoltre altre attrazioni legate allo sviluppo della Comunità europea fino a quello che è oggi, come ad esempio il Parlamentarium o la Maison de l’Histoire Européenne, sede di mostre, installazioni audiovisive e postazioni interattive volte a far conoscere la storia dell’Unione.
La visita al palazzo dell’Europarlamento ci è piaciuta particolarmente: è necessario prenotare dal sito ufficiale, ma l’ingresso è gratuito e include audioguide in tutte le lingue della Comunità europea e guardaroba senza costi aggiuntivi. Si può accedere a diverse aree del palazzo, incluso l’Emiciclo, e scoprire dalle parole dirette dei principali rappresentanti delle istituzioni europee l’importanza della partecipazione alla vita comunitaria.
Appena al di fuori dell’ingresso al palazzo del Parlamento si trovano due segmenti del Muro di Berlino e l’ingresso al non grandissimo ma senz’altro piacevole Parc Leopold, punteggiato da edifici accademici e un grazioso specchio d’acqua.
Parlando di parchi, senza allontanarsi molto da questa zona è possibile immergersi nell’ottocentesco Parc du Cinquantenaire, un polmone verde di circa 30 ettari disseminato di sculture e fontane, con un arco monumentale commissionato dal re Leopoldo II e completato nel 1880 che commemora, come il nome suggerisce, il cinquantenario dall’indipendenza belga. Intorno a questa struttura si trovano musei come Autoworld, al cui interno fanno mostra di sé oltre 250 veicoli storici, da carrozze d’epoca ad auto da corsa e veicoli di rappresentanza, il Museo di Arte e Storia e il Museo dell’esercito e della storia militare.

7 – Centre Belge de la Bande Dessinée (Centro Belga del Fumetto)

Ho parlato a lungo, anche nello scorso articolo, di quanto il Belgio sia spesso considerato sinonimo di specialità dolciarie, patatine fritte e birre artigianali, quindi perlopiù prodotti legati alla sfera gastronomica, ma non è tutto: questo Paese è infatti anche noto in tutta Europa come luogo di origine di una nutrita tradizione fumettistica. Per esplorare questo aspetto, non c’è posto migliore nella capitale del Centre Belge de la Bande Dessinée, situato in Rue des Sables (circa una decina di minuti a piedi dalla Cattedrale).
Al di là del percorso interno dedicato allo sviluppo dell’arte fumettistica nella storia (interessante l’accostamento alle illustrazioni monastiche di epoca medievale affiancate da didascalie per riportare i dialoghi dei soggetti rappresentati che potrebbero, a grandi linee, essere gli antenati di questo medium) e ad alcuni dei più grandi maestri belgi con i loro più celebri personaggi, dai puffi all’immancabile Tintin, l’ambiente stesso di questo museo crea una piacevole prima impressione già all’ingresso, in quanto ricavato all’interno di un ex-grande magazzino di inizio Novecento: le colonne, gli ambienti ariosi, i dettagli in ferro battuto e il soffitto in vetro che lascia entrare la luce esterna sono già di per sé parte del fascino del luogo.
Il Centro Belga del Fumetto è aperto tutti i giorni tranne il lunedì dalle 10:00 alle 18:00 e il biglietto d’ingresso ha un costo di 13€ a persona (scontato a 10€ per over65 e ragazzi dai 12 fino a 25 anni, 6€ per bambini tra i 6 e gli 11 e visitatori con disabilità, gratuito per possessori di card come la Brussels Card e il MuseumPASSMusées). Nei mesi estivi l’apertura è estesa a 7 giorni su 7. È possibile acquistare i biglietti solamente in loco, non online.

8 – Quartiere Expo

Una zona un pochino meno centrale dove purtroppo noi non abbiamo fatto in tempo ad andare, ma semplicemente perché abbiamo prediletto rimanere sulle attrazioni menzionate e percorrere piazze e vie dei quartieri elencati finora a un passo più rilassato, fermandoci di tanto in tanto anche solo per godere del viavai di persone dai tavolini di una caffetteria o sala da tè nei momenti in cui la pioggia avrebbe comunque interrotto il nostro girovagare. Il tempo a nostra disposizione, volendo, sarebbe in realtà stato sufficiente, perché le distanze (soprattutto in metro) non sono affatto eccessive, ma abbiamo puntato a un viaggio in generale più rilassato visto che comunque puntiamo a tornare in Belgio per ampliare il nostro itinerario in futuro e, in quell’occasione, immaginiamo Bruxelles sarà comunque nuovamente una tappa almeno di passaggio.
Questo quartiere, raggiungibile in pochi minuti dal centro con la linea metro 6 scendendo alla stazione Heysel, ha subito un notevole sviluppo nel 1958, anno in cui a Bruxelles si tenne il primo Expo post-bellico. Fu in questa occasione che venne inaugurato uno dei monumenti oggi più noti di quest’area, destinato inizialmente a essere una struttura temporanea per soli sei mesi ma che, con i suoi oltre 100 metri di altezza e la caratteristica forma a nove sfere che rappresenta gli atomi di un cristallo di ferro, allora realizzato a voler simboleggiare la fede nel progresso tecnico e scientifico, è oggi sede di mostre permanenti e temporanee e di un osservatorio panoramico all’apice della costruzione: sto ovviamente parlando dell’Atomium.
Aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00 (ultimo ingresso alle 17:30), l’Atomium è visitabile acquistando i biglietti sul sito ufficiale o direttamente in loco al costo di 16€ a persona (ridotto a 14€ per over65, a 8,50€ per studenti, visitatori con disabilità e bambini fino a un’altezza di 1,15m, gratuito al di sotto di questa altezza). Questo prezzo include anche l’ingresso al non lontano Museo del Design; è inoltre possibile acquistare biglietti combinati per l’Atomium e altre celebri attrazioni di questo quartiere come il Planetario e la Mini-Europe (un parco in cui sono rappresentati 350 modelli di 80 città facenti parte dell’Unione Europea).

ATTENZIONE: a gennaio 2024 l’Atomium rimarrà chiuso per cinque giorni dal 22 al 26 compresi per lavori di manutenzione periodica all’ascensore.

Informazioni pratiche per visitare Bruxelles

Per quanto riguarda dove andare nella capitale belga per provare alcune delle specialità gastronomiche locali che vi avevo presentato nello scorso articolo, vi riporto solo alcuni dei posti che abbiamo provato noi e che ci sono piaciuti, ognuno per una sua particolare caratteristica: Le Cercle des Voyageurs, lungo Rue des Grands Carmes (non lontano dal Manneken Pis), una brasserie a tema viaggi decorata con finti fronti di valigie a una parete e un’immensa mappa del globo dipinta sul soffitto, con uno stile un po’ vintage e che offre una cucina tradizionale con praticamente tutti i principali piatti tipici e una buona selezione di birre artigianali alla spina; Le Cirio, in una delle vie che costeggiano il palazzo della Borsa di Bruxelles (proprio di fronte al museo Belgian Beer World), è un locale storico di fine Ottocento, ha un aspetto da caffè di altri tempi con ambienti stile Liberty e offre un menù da tipica brasserie con scelta di birre, vini e piatti della tradizione; Maison Dandoy per una selezione di dolci (compresi ovviamente i gaufres), è una catena di biscotteria artigianale con diversi punti vendita in città, di cui noi abbiamo provato quello all’interno delle Gallerie Saint-Hubert (costi dei waffle in linea con altre caffetterie del centro); Mokafé, sempre lungo le Gallerie Reali, è un caffè che all’interno dà l’impressione di aver visto tempi migliori, ma mi è piaciuto perché anche nei tavolini dai lati sbeccati e nelle vetrine e negli specchi un po’ logori si respira una lunga storia passata… e poi la cioccolata calda e i waffle erano davvero buoni!

Per gli alloggi, in città c’è una varietà sufficiente a trovare soluzioni a prova di diversi portafogli: ho trovato che i prezzi sono di media leggermente più alti rispetto allo standard di gran parte delle città italiane, ma sicuramente sono più abbordabili rispetto ad altre destinazioni belghe ormai più battute dal turismo come ad esempio Bruges. Noi abbiamo alloggiato in Place Rouppe, a brevissima distanza a piedi dalla Gran Place e a circa 15-20 minuti dalla Gare du Midi, la stazione ferroviaria a cui siamo scesi provenendo dall’aeroporto, quindi un’ottima posizione visto soprattutto il soggiorno relativamente breve che avevamo pianificato per questa città.

Riguardo gli spostamenti, come già accennato a Bruxelles sono presenti diverse linee di mezzi su rotaia (4 metro e quasi 20 tramvie, per la precisione) e il centro si raggiunge comodamente dall’aeroporto (Zavantem) con un treno della SNCB: acquistando un biglietto standard, il supplemento da/per l’aeroporto è già incluso nel prezzo, se si usufruisce invece di una delle offerte periodiche (ad esempio un Duo Ticket come capitato a noi, ovvero una sorta di 2×1) si dovrà acquistare anche il supplemento di 6,40€ a testa per la tratta che concerne l’aeroporto. La città è inoltre servita da una rete di bus, gestiti dalla stessa compagnia STIB/MIVB, ma come anticipato già a inizio articolo per gran parte del vostro soggiorno troverete probabilmente più semplice e piacevole muovervi a piedi (o magari noleggiando una bici, se il meteo lo consente: al centro non ci sono molti dislivelli e non sono generalmente strenui da percorrere). Trascorrendo giusto un paio di giorni a Bruxelles, quindi, credo che anche l’acquisto di una carta plurigiornaliera per i trasporti sia una spesa evitabile e opterei invece, come abbiamo fatto noi, per prendere biglietti di corsa singola al bisogno: si acquistano direttamente alle macchinette in stazione e hanno un costo di 2,60€ utilizzabili fino a un’ora dalla prima validazione, incluse eventuali connessioni tra linee purché senza lasciare i tornelli in stazione ed esclusa ovviamente la tratta da/per l’aeroporto sulla linea di bus 12. Per comodità si può anche optare semplicemente per scansionare una propria carta prepagata o di debito contactless direttamente sul lettore all’ingresso in stazione o sul mezzo: verranno scalati automaticamente 2,10€ per corsa singola con un massimo giornaliero di 7,50€.

Avete già avuto occasione di visitare l’affascinante capitale belga oppure questo Paese è sulla vostra lista per un viaggio futuro? Fatemi sapere quali sono gli angoli e gli aspetti di Bruxelles che vi hanno colpito di più (o di meno) qui sotto nei commenti o se ci sono altri quartieri e punti di interesse della città che aggiungereste alla lista.
Alla prossima con la tappa successiva del nostro primo, piccolo itinerario belga: Gand!

11 pensieri su “Bruxelles: cosa vedere in 2 giorni nella capitale belga

  1. Pingback: 4 giorni in Belgio: dove andare, cosa sapere e info utili – All Roads Lead From Home

  2. Ho visitato Bruxelles tantissimi anni fa durante un weekend che aveva più lo scopo di andare a trovare amici con qualche giro accompagnato da loro.
    Ma prendi cinque disperati in giro per la città…ti lascio immaginare quanto possa aver visto!
    Tolte le cose di rito che si incontrano vagando per le vie direi che non ho approfondito nulla!
    Ecco perché mi sono sempre ripromessa di tornarci ma non ne ho più avuto modo !
    Non demordo!

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    1. Ti capisco benissimo, anch’io di certe città ho ricordi splendidi, perché farsi accompagnare a scoprirne le strade e le cose principali da amici che ci vivono è divertentissimo, ma comunque in parte “confusionari” per lo stesso motivo. In alcuni di questi posti ho poi avuto modo di tornare con calma e di rivederli attraverso diversi occhi a seconda di chi era il mio compagno di viaggio del momento, per altri sono ancora in attesa…
      Sicuramente Bruxelles sarà lì ad aspettarti per il grande ritorno 😉 (e magari ci beccheremo lì, visto che anch’io ho ancora da vedere dopo questa prima esperienza).

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  3. Lisa Trevaligie Travelblog

    Non sono ancora mai stata a Bruxelles, ma è sempre tra i miei desideri di viaggio. Potendo spostarci solo in inverno temo ( e odio) il freddo, ragion per cui ho sempre rimandato la visita. Non ti nego che comunque farei un sacrificio per poter vedere tutte le sue bellezze.

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    1. Sono certa che andare in inverno e godere anche dell’atmosfera natalizia e i mercatini, insieme a uno scenario già di per sé molto affascinante e caratteristico, varrà lo sforzo di sfidare l’odiato gelo. Te lo auguro! 🙂

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  4. Libera

    Sono stata a Bruxelles la scorsa primavera durante un week end lungo in Belgio. La prima volta che c’ero stata, in Agosto, avevo persino visto la magica infiorata di Grand Place. È la meta perfetta per un fine settimana poiché ci si muove bene, i dintorni sono magnifici ed il centro è alquanto compatto. L’unica cosa che non rifarei è assaggiare le cozze (le mie origini pugliesi hanno urlato pietà!)

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    1. Wow, dev’essere stata splendida con anche l’infiorata! Sono d’accordo, le dimensioni aiutano molto a muoversi anche solo a piedi, anch’io mi sono trovata bene per una visita di un paio di giorni. Riguardo le cozze… io in realtà non avrei neanche potuto mangiarle! xD Quelle nella foto nello scorso articolo le avevo fatte prendere a Lorenzo giusto per un micro-assaggio. Per me i dolci sono stati la vera punta di diamante, a quelli non sono proprio riuscita a dire di no 🙂

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