Scheda libro:
Titolo originale: Stardust
Autore: Neil Gaiman
Prima edizione: 1999 (in Italia 2005)
Tipologia: romanzo fantasy
Chi mi conosce bene sa che Neil Gaiman è uno dei miei autori contemporanei preferiti, quindi potrà sembrare scontato che a un certo punto avrei trovato il modo per parlare di una delle sue opere in uno degli articoli del mio blog di viaggi, anche a dispetto di un’apparente mancanza di collegamento.
In verità sono genuinamente convinta che molti dei suoi romanzi si prestino ad apparire in questa rubrica, che sia perché affiancano una certa componente di on the road al preponderante tema fantasy (è il caso ad esempio di American Gods) o perché sono letture così coinvolgenti e che intrattengono a un tale livello che lasciarsi accompagnare da esse durante ore e ore su un aereo, bus o treno è semplicemente un piacere.
Nel caso di Stardust, potremmo dire che è un po’ di entrambi.
Ho ricevuto questo libro in regalo da una delle mie migliori amiche (evidentemente, visto il soggetto azzeccato!) e a differenza di precedenti romanzi di Gaiman, che hanno presidiato il mio comodino d’albergo in viaggi di lavoro o di piacere in luoghi più o meno esotici, Stardust ha in realtà accompagnato un periodo tutt’altro che entusiasmante: è stata infatti la mia lettura di svago nei mesi del primo lockdown. Conoscevo già la storia perché, contravvenendo alla mia regola del leggere la fonte cartacea prima di approcciarmi alla visione di un film o telefilm tratto da un libro, avevo già visto la pellicola ispirata alla storia anni prima… ma immergersi nell’inconfondibile stile narrativo di Gaiman su carta è sempre un plus rispetto a qualunque altro medium!
Stardust ha in realtà qualcosa di leggermente diverso rispetto ad altre opere dell’autore britannico, qui il viaggio è raccontato più alla maniera della quest di un fantasy classico e, sebbene sembri partire con uno stile quasi da favola, il tocco distintivo dell’autore arriva presto a caratterizzare la trama e i suoi personaggi e ad aggiungere quel tratto unico che rende una storia qualsiasi una storia degna di essere divorata fino all’ultima riga.

Copyright: Paramount Pictures, Marv Films, Ingenious Film Partners
Il protagonista dell’avventura è Tristan Thorn, un ragazzo che vive in un tranquillo villaggio d’altri tempi nella campagna inglese chiamato Wall, che come il nome suggerisce sorge proprio accanto a un muro. Al di là di questo muro, la cui breccia è debitamente presidiata per non far entrare in contatto i due popoli se non durante un giorno di mercato che si svolge ogni nove anni, esiste un mondo fantastico chiamato Faerie, popolato da creature magiche, spiriti, unicorni e ninfe dei boschi tramutate in alberi parlanti. Un regno talmente magico che una stella cadente, che apparirebbe solo come un pezzo di roccia se piombasse nel nostro mondo, può assumere le sembianze di una splendida ragazza.
È proprio per inseguire questa stella, che Tristan promette all’amata Victoria come pegno per dimostrarle che per lei farebbe di tutto, che il ragazzo attraversa il muro e parte per il suo emozionante viaggio, durante il quale affronterà vicende incredibili e incontrerà tra le altre cose streghe in cerca di eterna giovinezza, eredi al trono senza scrupoli e pirati dei cieli che viaggiano su una nave volante.
Come anticipato, mi sono avvicinata alla versione cartacea di questa storia tutt’altro che in viaggio, anzi proprio nel periodo in cui la situazione globale meno ci faceva pensare a programmarne uno, per cui un’evasione dal grigio piattume della stasi e dell’incertezza attuali per tuffarmi in un viaggio fantastico, in colorati mondi di fantasia, era proprio quello che mi ci voleva in quel momento!
Ma proprio per via del potere di intrattenere con personaggi divertenti e appassionanti e con una trama che offre il giusto mix di avventura, ironia, una storia d’amore ben costruita ma non preponderante, magia, giochi di potere e anche qualche sorpresa ben realizzata, credo che Stardust si presti a essere una perfetta lettura di viaggio… complice anche il piccolo formato, ideale per essere infilato nello zaino, e uno stile leggero e coinvolgente che occuperà piacevolmente il tempo di qualche transfer tra una tappa a un’altra.
Per chi è consigliato? Ovviamente per gli amanti del genere fantasy, ma anche per chi si approccia per la prima volta a questo filone narrativo ed è semplicemente in cerca di una lettura leggera ma non scontata che trasporti per qualche oretta lontano dalla realtà.
Adattabilità come lettura di viaggio: 9/10 (potrei essere terribilmente di parte nel dare questo voto alto, ma d’altronde le recensioni sono per definizione soggettive, quindi per me tant’è)
Ci sono altri fan di Neil Gaiman che ritengono molte delle sue storie le perfette compagne di viaggio (o le porte ideali attraverso cui viaggiare con la fantasia quando il corpo è ancorato altrove)? E se amate già Stardust in particolare, raccontatemi se vi va dove eravate quando l’avete letto la prima volta.