Cosa sono i Christmas cracker, la scoppiettante tradizione natalizia britannica

Una delle tradizioni natalizie d’Oltremanica a cui più mi sono affezionata negli anni, oltre ai deliziosi mince pies, sono senz’altro i Christmas cracker. Il nome potrebbe non evocare un’immediata associazione mentale ad alcuni, anche se sono certa che molti sono incappati almeno una volta in un riferimento a questi particolari oggetti fruendo di prodotti mediatici o letterari di origine britannica (Harry Potter, Doctor Who ecc.).

Me ne sono innamorata nell’inverno che ho passato a Londra per il mio tirocinio post-laurea, quando passavo i miei weekend in giro tra le luminarie del centro, assistendo a simpatiche manifestazioni come la corsa dei pudding a Covent Garden e ammirando le splendide decorazioni allestite in ogni dove (sì, sono una di quelle persone che nel periodo natalizio torna sempre un po’ bambina).
Durante la ricerca dei regali di Natale, prima di rientrare a casa per le festività, sono incappata spesso in scatole contenenti questi curiosi oggetti, di cui si possono trovare decine di versioni diverse per tutti i gusti e per tutte le tasche. Purtroppo, per motivi che vi spiegherò più avanti, la prima confezione acquistata quel lontano dicembre del 2013 non ha potuto accompagnarmi per il temporaneo rientro natalizio in Italia, ma ho potuto portarla con me soltanto quando sono tornata a casa definitivamente ad aprile; tuttavia, da allora i Christmas cracker sono parte integrante delle mie personali tradizioni natalizie, anche se riadattando la consuetudine originale di farli trovare a tavola la sera della Vigilia al sapore nostrano (in cui il pasto principale delle Feste è il pranzo del 25, giorno in cui i cracker fanno solitamente sfoggio di sé sulla mia di tavola).

Mr. Bean scopre il meccanismo dei cracker

Cosa sono i Christmas cracker?

Si tratta di tubicini di cartoncino rivestiti di carta colorata a forma di caramella, di cui esistono diverse tipologie: dai più giocosi ai più sobri ai più raffinati, il tema influisce sia sull’estetica che sul tipo di contenuto (musicale, trucchi di magia, luxury ecc.). Ne esistono anche in versione mini, grandi come un cucchiaino, ma i cracker classici misurano circa 25cm in lunghezza.
Di solito all’interno racchiudono una coroncina di carta (o comunque un festoso copricapo colorato), un giochino/gadget e un cosiddetto motto di spirito (una battuta o gioco di parole… che ho creduto per anni di non saper tradurre io appropriatamente ai miei ospiti, incapace magari di rendere l’umorismo britannico con una traduzione letterale fatta su due piedi. Poi ho scoperto che in realtà quelli all’interno dei Christmas cracker sono tradizionalmente considerati bad jokes anche in Patria!).

Il nome si deve allo schiocco che producono quando aperti, possibile grazie a un meccanismo interno semplice ma ingegnoso: due lamelle a contatto, rivestite una di fulminato di argento e l’altra di un materiale abrasivo, che sfregando nel momento in cui le due estremità del cracker vengono tirate creano il celebre scoppiettio.
La tradizione vuole che vengano posti a tavola uno per ogni commensale poi, poco prima di iniziare il pasto, se ne afferri un’estremità lasciando l’altra al proprio vicino, creando una catena in cui tutti gli ospiti stringono due capi di due cracker diversi. Quindi, all’unisono, si tirano le due estremità e il contenuto del cracker va alla persona a cui rimane in mano la parte centrale (ma avendone, come detto, uno per ospite è ovvio che alla fine a tutti toccherà qualcosa). Si indossa quindi la propria coroncina, che andrebbe tenuta per tutta la durata del pasto… io mi accontento se la pazienza dei miei ospiti li spinge ad arrivare almeno alla fine dell’antipasto!

Le origini

L’invenzione dei Christmas cracker risale a metà dell’epoca vittoriana e si deve a un pasticcere inglese di nome Tom Smith, che durante un viaggio a Parigi scoprì i ‘bon bon’ francesi e decise di provare a produrre una creazione ispirata a questi dolcetti da rivendere in Patria. L’idea mutò presto e del prodotto originale rimase solo la confezione di carta arrotolata alle due estremità, sostituito all’interno da un regalino e da un biglietto (stile Baci Perugina o biscotti della fortuna cinesi) per distinguersi dalla concorrenza. Negli anni Sessanta dell’Ottocento, poi, fu aggiunto il distintivo scoppiettio, arrivando al prodotto così come lo conosciamo oggi. Questo ebbe da subito un grande successo, tanto che la compagnia crebbe rapidamente fino a contare ben 2000 impiegati già entro la fine del secolo.

Così come molti prodotti di successo ormai radicati nella cultura popolare, anche sui Christmas cracker sono nate diverse leggende legate alle origini, come ad esempio l’immagine romantica che vorrebbe l’inventore seduto di fronte a uno scoppiettante focolare una sera d’inverno trovare lì, tra le scintille che schizzavano dai tizzoni ardenti, l’ispirazione per il meccanismo che creasse l’iconico crack.

Per certo si sa che il pasticcere era anche un abile uomo d’affari, che bloccò una possibile concorrenza iniziando fin da subito a produrre diverse tipologie di cracker, così da riempire il mercato di innumerevoli varianti tutte provenienti dalla stessa casa produttrice.
L’azienda passò poi in mano ai suoi tre figli, di cui uno (Walter) è il responsabile dell’aggiunta dei cappelli colorati tra il contenuto dei cracker.

Mentre attualmente questi gadget sono legati a doppio filo alle festività natalizie, originariamente venivano commercializzati quasi tutto l’anno, adattandosi creativamente alle mode del momento e riprendendo nelle loro confezioni e nei loro involucri alcuni dei temi di attualità che imperversavano maggiormente nella società britannica (se vi capita di passare dal Victoria & Albert Museum di Londra, in zona South Kensington, potete ammirarne qualche pittoresco esempio). Sono stati ad esempio utilizzati durante i festeggiamenti per la fine della Prima Guerra Mondiale.

Anche se dopo oltre un secolo e mezzo il mercato dei Christmas cracker si è notevolmente ampliato, il marchio di Tom Smith è non solo ancora in affari, ma è il produttore ufficiale dei lussuosi cracker destinati alla Casa Reale (sebbene l’aspetto e il contenuto preciso di questi non venga mai divulgato pubblicamente).

Dove trovare i Christmas cracker?

Se vi trovate in Regno Unito durante il periodo natalizio non vi sarà difficile trovare confezioni di cracker in diversi negozi, da quelli specializzati in decorazioni natalizie ai normali grandi magazzini. L’unica accortezza, in caso vogliate riportarli a casa con voi, è verificare prima le restrizioni della compagnia aerea con cui viaggiate: sebbene il meccanismo interno dei cracker sia totalmente innocuo, per alcune compagnie questi rientrano tra gli oggetti off-limits da portare in cabina (e in alcuni casi perfino nel bagaglio da stiva!).
Si tratta di un’informazione che ho scoperto proprio in occasione del mio primo acquisto (il motivo a cui accennavo prima per cui ho dovuto lasciarli nel mio appartamento londinese per le vacanze di Natale 2013 e portarli con me in Italia solo al viaggio successivo): Ryanair è una delle compagnie che non accetta il trasporto di Christmas cracker nel bagaglio a mano né in quello da stiva, mentre British Airways (almeno fino ad aprile 2014) non aveva problemi se venivano riposti in quest’ultimo.

Se volete evitare qualunque dubbio, potete decidere di ricorrere alla spedizione, ma in quel caso vale la pena informarsi prima in un Post Office sulle spese e le tempistiche di recapito (nel mio caso troppo lunghe, per questo anche questo piano B è naufragato allora), tenendo in considerazione anche le attuali problematiche poste della Brexit per quanto riguarda possibili spese doganali extra in cui si potrebbe incorrere alla consegna.

Volendo, comunque, è possibile ottenere dei Christmas cracker anche ordinandoli comodamente da casa, se ne trovano di diversi tipi su siti di e-commerce come Amazon ed eBay. Io negli ultimi anni mi sono quasi sempre affidata a quest’ultimo, semplicemente perché riesco a trovare confezioni con il numero di cracker di cui ho bisogno a un prezzo accettabile (su Amazon si trovano quasi esclusivamente scatole da sei, mentre quelle più grandi hanno spesso un costo piuttosto alto in proporzione), anche se di recente ho notato che acquistando direttamente da venditori britannici la questione doganale si fa sentire anche in questo caso, se non sui prezzi sicuramente sui tempi di consegna. Effettuando la ricerca per tempo, comunque, non dovrebbero esserci problemi a ricevere i propri Christmas cracker in tempo per esporli sulla propria tavola imbandita per il pranzo di Natale in famiglia.

Infine, se siete abili nel fai da te, su Youtube e non solo si trovano diversi tutorial per creare i propri Christmas cracker da soli: la cosa più “complessa” sarà ovviamente creare il meccanismo interno che permette lo schiocco ma, per il resto, si possono usare oggetti di uso comune in casa come i rotoli esauriti dello scottex e inserire all’interno il pensierino che più si gradisce far trovare agli ospiti. Se si vuole andare sul sicuro, sempre su Amazon si trovano anche kit appositi per costruirli da soli, ma guidati passo passo con già tutti i materiali a disposizione.

Conoscevate già questa divertente tradizione britannica o vi era capitato di incontrare i Christmas cracker in tv o in un negozio inglese senza sapere di cosa si trattasse? Fatemi sapere se vi piacerebbe averli sulle vostre tavole natalizie e, se sì, se li acquistereste o li fareste da voi a mano.
Alla prossima!

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...