Lo sviluppo sempre più massiccio di voli a lungo raggio ha senz’altro reso il mondo “più piccolo” (e ci siamo tristemente accorti dei risvolti meno positivi di ciò in questo periodo di emergenza sanitaria globale). Ma sebbene poter raggiungere il capo opposto del pianeta risparmiandosi odissee logistiche e tempi biblici porti numerosi vantaggi sia a coloro che viaggiano per piacere che, soprattutto, a quelli che lo fanno per lavoro, chi si è trovato ad affrontare un volo a lungo raggio ha senz’altro notato un paio di fastidiosi effetti collaterali una volta sceso dall’aereo. Pesantezza alle gambe, lieve mal di testa, pelle disidratata e altri disagi di intensità variabile a seconda del numero di ore in cui si è stati tra le nuvole.
Vi propongo qui di seguito quelli che personalmente ho trovato tra i consigli più utili per prepararsi ad affrontare al meglio un viaggio di questo tipo, limitandone al minimo i fastidi.
1) Scegliere il giusto abbigliamento
Per quanto alcuni siano meno propensi di altri a rinunciare a un certo stile quando si esce di casa mentre altri si lasciano guidare nella scelta dell’abbigliamento dalla capienza del proprio bagaglio a mano, qualora si debba affrontare un volo a lungo raggio la comodità di ciò che si indossa gioca un ruolo fondamentale sul confort a bordo. Come i viaggiatori abituali ben sanno, l’altitudine può provocare un certo gonfiore alle estremità del corpo, per cui è sconsigliato indossare calzini o scarpe particolarmente stretti, così come in generale un paio di pantaloni o un vestito dalla vita comoda sono da preferire a soluzioni più attillate (anche per evitare l’antiestetica impronta lasciata dai jeans a vita stretta!).
Allo stesso tempo però è meglio evitare l’estremo opposto: scegliere scarpe aperte o abiti troppo leggeri o scollati potrebbe infatti creare disagio nel momento in cui il corpo si sarà adattato alla temperatura a bordo, che come tutti sappiamo è spesso alquanto fredda. La soluzione migliore è senz’altro quella di avere a portata di mano degli strati da aggiungere al bisogno, anche semplicemente una sciarpa o un giacchetto da indossare e togliere in base alla necessità.
2) Mantenersi idratati
Come spesso accade in luoghi chiusi climatizzati, l’areazione in cabina è un fattore che influisce notevolmente sull’idratazione del corpo umano. Ciò porta spesso a quella sensazione di secchezza della pelle, degli occhi e a volte a una leggera emicrania causata proprio da lieve disidratazione dopo un viaggio in aereo. L’ideale in caso di volo a lungo raggio è quindi di portare con sé della crema idratante e un burrocacao (più delle gocce oftalmiche qualora si soffra frequentemente di secchezza oculare), così da mantenere la pelle e le labbra idratate. Ormai gran parte di questi prodotti si trovano nei negozi già confezionati in formato da viaggio, ma un assiduo viaggiatore sicuramente avrà già il proprio kit di flaconcini vuoti da 100ml ciascuno in cui travasare di volta in volta le proprie creme mani, viso e corpo di fiducia (evitando così anche il ricorso a contenitori di plastica monouso).
Riguardo l’acqua, è bene ricordarsi di bere frequentemente (anche se questo significherà più visite al bagno… ma anche ciò è positivo, come vedremo nel prossimo punto).
Ovviamente, essendo anche questo uno degli oggetti a cui fare attenzione per via dei controlli di sicurezza, è superfluo ricordare che la bottiglietta andrà acquistata solo una volta passati i controlli al check-in e mantenuta sigillata fino al passaggio dal gate. Stessa cosa con le borracce, che si potranno riempire solo successivamente con l’acqua acquistata al duty free (in molti aeroporti ora sono disponibili anche dei pratici dispenser!).
Il consiglio è a prescindere di procurarsi qualcosa da bere PRIMA di salire a bordo così da avere già dell’acqua a disposizione al bisogno, senza dover attendere il passaggio del carrello (occasione magari per un refill).
Inoltre, per quanto alcuni trovino rilassante concedersi un sorso alcolico durante il viaggio, è anche bene tenere a mente che dal punto di vista dell’idratazione questo tipo di bevande sono invece da evitare… o comunque limitare!
3) Muoversi ogni tanto
La pressurizzazione della cabina ha come ulteriore effetto sul corpo umano quello di abbassare il livello di ossigeno nel sangue. Se questo non provoca effetti disagevoli su tratte brevi, un volo a lungo raggio può invece far sì che alla prolungata inattività conseguano mal di testa, senso di pesantezza delle gambe e altri disturbi legati alla scarsa ossigenazione. Una buona soluzione è una semplice camminata: alzarsi dal proprio posto ogni paio d’ore per sgranchire le gambe, con la scusa di andare in bagno o anche soltanto percorrendo il corridoio in su e in giù, aiuta la circolazione. Negli intervalli di tempo in cui si rimane seduti è comunque possibile fare dei piccoli esercizi (sempre nel rispetto di chi è seduto accanto o di fronte) stirando leggermente gambe e braccia, muovendo un po’ il collo e le spalle e massaggiandosi gli arti.
Scegliere un buon posto a sedere, qualora se ne abbia la possibilità, facilita certamente queste azioni. Per chi ha gambe lunghe e soffre spesso per via degli spazi angusti su gran parte dei mezzi pubblici è particolarmente importante investire nell’assicurarsi un posto lato corridoio su viaggi lunghi, così da poter stendere regolarmente le gambe verso l’esterno oltre ad avere la possibilità di alzarsi quando si vuole senza dover far spostare un’intera fila di passeggeri. Tuttavia, anche finendo in un bistrattato posto di mezzo, ciò non deve scoraggiare dal chiedere cortesemente ai vicini di posto di lasciarvi alzare se il vostro corpo ne sente il bisogno (credetemi, ve lo dice una che ha sofferto incredibilmente questa mancanza di schiettezza durante un Oslo-New York “in compagnia della zia Flo”).
4) Portare qualche snack
Per lo stesso motivo dell’acqua, il consiglio è di procurarsi qualcosa da sgranocchiare (o veri e propri pasti già pronti, a seconda delle esigenze personali e delle tempistiche del viaggio) prima di imbarcarsi. Il carrello con bibite e cibi passerà a orari prestabiliti nell’arco del volo, orari che non sempre coincidono con i vostri bisogni fisiologici: potreste avere la fortuna di addormentarvi (sempre una chimera durante un viaggio aereo) ma la sfortuna che ciò coincida proprio con il momento dei pasti a bordo, potreste dover mangiare qualcosa a un determinato orario per poter prendere una medicina… o, come me, potreste semplicemente essere persone che hanno bisogno di mettere qualcosa sotto i denti ogni due-tre ore.
A volte semplicemente gli orari di un volo che attraversa diversi fusi orari fanno sì che vengano serviti pasti non esattamente congeniali al vostro orologio biologico. Questi sono solo alcuni dei motivi per cui può essere d’aiuto avere a portata di mano qualcosa da mangiare già al momento del decollo.
5) Ingannare il tempo
Uno dei problemi del prolungarsi di un volo è senz’altro la mancanza di attività stimolanti: durante la vita normale, seppur spesso confinati in ruoli sedentari per lavoro, abbiamo comunque modo di variare frequentemente le nostre attività giornaliere. Ciò si riduce all’osso quando ci si ritrova seduti per ore in un sedile non sempre estremamente comodo e a stretto contatto con altre persone: per prima cosa, qualunque attività si sceglie per ingannare il tempo, è bene che non sia rumorosa, in modo da non creare fastidio a chi ci sta intorno. Qualora si opti per intrattenimento multimediale, quindi, ricordarsi di portare delle cuffie da casa (spesso le compagnie aeree le offrono ma non sempre a buon prezzo! Inoltre se si viaggia spesso, non solo in aereo ma anche in bus o treno, vale la pena fare l’investimento di auricolari comodi da indossare per lungo tempo e magari anche dotati di pratici contenitori in cui riporli avvolgendo i fili senza che si aggroviglino).
Il consiglio è anche di verificare in anticipo la politica della compagnia aerea con l’intrattenimento a bordo: per i voli a lungo raggio ormai è difficile trovare velivoli non provvisti di monitor individuale per i passeggeri, ma non sempre la visione di film, serie tv e documentari è inclusa nel prezzo del biglietto. Inoltre, anche qualora lo sia, i più selettivi vorranno verificare la qualità dell’offerta (alcune compagnie la menzionano già nei propri siti ufficiali, per altre ci si può affidare a forum online dedicati) e decidere eventualmente di prepararsi la propria personale selezione da viaggio come si fa con le playlist musicali: ora molte piattaforme online quali Netflix, NowTV, Amazon Prime Video e Disney+ consentono di scaricare i contenuti così da poterli vedere anche offline.
Vista la necessità di ridurre al minimo il contenuto del proprio bagaglio a mano, la tecnologia viene incontro anche agli assidui lettori, che magari preferiscono un buon libro a un film. Io, come molti, sono ancora un’amante del cartaceo, però col tempo ho imparato a forzarmi a lasciare a casa la versione fisica del libro che voglio leggere in viaggio anche per il semplice timore di rovinarlo eccessivamente sballottolandolo per ore a destra e a manca. L’acquisto di un lettore Kindle o scaricare sul proprio tablet quei romanzi che si aspettava da tempo di iniziare (e quale migliore occasione di tutte quelle ore fermi in aereo?) è decisamente la soluzione più efficiente dal punto di vista dello spazio occupato.
6) Aiuti per riposare bene
L’ideale durante un volo a lungo raggio è cercare di mantenere una routine quanto più simile possibile a quella “a terra”, rispettando un certo equilibrio sonno-veglia. Ho sentito da molti viaggiatori che preferiscono forzarsi a rimanere svegli tutto il tempo, per provare a far adattare il proprio fisico al diverso fuso orario a destinazione, ma sebbene l’idea di conformarsi all’orario che si troverà una volta scesi a terra (soprattutto quando si viaggia verso est) non è sbagliata di per sé, rinunciare del tutto al sonno non è raccomandabile. Per non sottoporre l’organismo a uno stress eccessivo è meglio provare ad alternare attività di intrattenimento (per non soffrire la noia) con la cosa più vicina al riposo che si possa ottenere a bordo.
Inclinare eccessivamente lo schienale del sedile potrebbe non essere apprezzato dalla persona seduta dietro di voi, quindi bisogna procurarsi il possibile per rendere confortevole il sonno in posizione quasi seduta: cuscini da viaggio (quelli a forma di U per il collo), mascherina, tappi anti-rumore e copertina sono solo alcuni degli elementi basilari. Dei primi esistono anche versioni gonfiabili una volta a bordo, per ridurne l’ingombro, ma personalmente trovo più comodi quelli “classici”, che possono comunque essere legati all’esterno del proprio bagaglio a mano o zaino con fibbie e lacci appositi, quindi il problema dell’ingombro non si pone. Per le copertine invece molte compagnie offrono la possibilità di affittarle a bordo, ma così come per gli auricolari non sempre si tratta di un servizio gratuito. Io mi sono procurata delle copertine da viaggio in pile relativamente sottili che si piegano fino a rientrare in sacchetti compatti di dimensioni ridotte, comodi da inserire nel bagaglio a mano, e mi ci sono trovata molto bene. A prescindere comunque direi che, come per il vestiario troppo leggero, la questione coperta non va mai sottovalutata per via della già menzionata temperatura generalmente fresca a bordo (che può farsi fastidiosamente fredda stando immobili per lungo tempo come quando si dorme).
Personalmente ho trovato utile anche l’uso di compresse di melatonina per regolare il ritmo sonno-veglia, anche se a dire il vero mi sono state più utili nei giorni successivi al viaggio che non a bordo per fronteggiare alcuni disturbi legati al jet-leg (che, come molti sanno, tende a manifestarsi a qualche giorno di distanza dal volo, non immediatamente). Ovviamente sono sconsigliate bevande a base di teina e caffeina e alcolici a ridosso del momento di dormire. Un’altra cosa che mi è stata suggerita e che ho trovato efficace è stato inserire un piccolo spazzolino da denti pieghevole e un dentifricio in formato da viaggio nel mio “kit di sopravvivenza”: a quanto pare seguire la routine del mangiare, lavarsi i denti e prepararsi per andare a letto “inganna” il corpo e lo predispone più facilmente al riposo… il mio corpo dev’essere abbastanza ingenuo oppure è entrato in gioco una sorta di effetto placebo, perché con me ha funzionato!
7) Preparare un borsello a parte per l’essenziale
Dopo aver menzionato così tanti oggetti che potrebbe far comodo avere a portata di mano durante un volo a lungo raggio il dubbio potrebbe sorgere spontaneo: dove stipare il tutto? Certo non vorrete passare metà del tempo ad alzarvi e risedervi per prendere ciascuna cosa dal bagaglio a mano stipato nelle cappelliere ogni volta che ne avrete bisogno, così come sarebbe scomodo accumulare tutto tra il sedile e il tavolino richiudibile visto che mantenere un certo ordine nello spazio circostante è una delle prime regole per creare un ambiente confortevole.
La soluzione è semplice e ovvia: fare mente locale dell’essenziale in base alle proprie esigenze personali PRIMA della partenza (oltre a quanto menzionato qui sopra per ovviare a vari fastidi causati dalla durata del volo elencare medicine che si devono prendere a determinati orari ecc.) e creare una sorta di kit da riporre in una borsetta o un borsello separato. In base alle regole di ciascuna compagnia potrebbe non essere possibile salire a bordo con due bagagli a mano, per quanto piccolo possa essere questo secondo borsello, quindi è importante considerarne l’ingombro nel momento in cui si prepara il bagaglio a mano. Il borsello va ovviamente riposto in un punto di facile accesso, così da poterlo estrarre velocemente nel momento in cui ci si imbarca (quando gran parte dei passeggeri sono già seduti, per evitare congestioni lungo il corridoio, o con più calma dopo il decollo quando verrà spento il segnale che invita a tenere le cinture allacciate, se non se ne ha un bisogno immediato).
Ovviamente, contenendo anche liquidi che vanno passati ai metal detector dei controlli di sicurezza separatamente, in genere all’interno di una busta di plastica trasparente ben chiusa, va ricordato anche questo dettaglio nel momento in cui si compone il proprio kit. Si tratta di un paio di step e ragionamenti in più al momento di chiudere le proprie valigie a casa, ma ne vale davvero la pena per risparmiare tempo e disagi (nonché occhiatacce) durante il passaggio in aeroporto.
8) Tenere al sicuro gli oggetti personali di valore
Legato al riposare bene, avere la mente in pace riguardo la sicurezza dei propri effetti personali è sicuramente un altro grande aiuto per potersi rilassare meglio. Non per creare inutili allarmismi: io mi sono addormentata innumerevoli volte in treno e ogni volta ho avuto la fortuna di non essere stata circondata da malintenzionati… però è sempre meglio prevenire che curare. Durante un lungo viaggio in aereo potrebbe essere facile per qualcuno con cattive intenzioni localizzare dove avete riposto il portafoglio dopo averlo usato per pagare il caffè dal carrello. È quindi consigliabile tenere sempre gli oggetti di valore in un punto di difficile accesso (che sia uno di quei borselli da viaggio che si attaccano al collo o semplicemente riporre il vostro zaino o la vostra borsa sotto il braccio, o ancora rimetterli nel bagaglio tenuto nelle cappelliere ma all’interno di una tasca nascosta o chiusa da un lucchetto) così che non possa essere raggiungibile da altri mentre sonnecchiate per qualche minuto.
9) Fare attenzione all’igiene
Questo vale in realtà per qualsiasi tipo di volo, e ai tempi dell’emergenza da Covid-19 sembra quasi scontato da evidenziare, ma già prima che il mondo si trovasse sottomesso da questo virus subdolo luoghi come la cabina di un aereo non potevano proprio definirsi tra i più salubri al mondo da un punto di vista di germi e batteri. La pulizia non sempre efficace al 100% dei filtri dell’aria condizionata, di sedili e testiere, l’uso di acqua per le bevande calde che è stato rivelato qualche tempo fa che potrebbe contenere batteri poco piacevoli a cui pensare (motivo per cui prima di ordinare un caffè a bordo potrebbe valere la pena domandare se è stato preparato con acqua proveniente da una tanica o da bottiglie chiuse)… Certo, se uno si dovesse mettere a elencare tutto quello che potrebbe far male alla salute non si uscirebbe più di casa! Quindi (come al solito) bastano un paio di precauzioni da attuare di frequente, molte di cui sono state ribadite spesso proprio in questo periodo per via dell’estendersi della crisi da Coronavirus, come ad esempio portare con sé delle salviette igienizzanti (più pratiche da usare sugli oggetti rispetto ai gel sanificanti… e al contrario di questi ultimi non contano come liquido nel bagaglio a mano!) da passare sulle superfici con cui si entra in contatto e con cui pulirsi le mani prima di toccare il proprio cibo.
10) Rispettare gli altri passeggeri e lo staff di bordo
Anche qui si ribadisce l’ovvio: se il volo a lungo raggio può rivelarsi un’esperienza disagevole per voi, non c’è motivo di pensare che non lo sia anche per le altre decine di passeggeri a bordo dello stesso volo, nonché hostess e steward che lavorano per il benessere dei propri clienti (spesso purtroppo non ricambiati da altrettanta cortesia). L’ideale è applicare per quanto possibile la regola del vivi e lascia vivere: esistono delle cose che sarebbe bene che tutti sapessero riguardo la vita a bordo e cose assolutamente da non fare durante un volo, così da evitare in principio di arrecare fastidio ad altri. Qualora però ci sia il passeggero irritante di turno (parla a voce alta o sente la musica senza gli auricolari, colpisce il retro del tuo sedile ogni volta che si muove ecc.), la cosa migliore è provare a far notare la cosa con pacatezza. La persona potrebbe essere in buona fede e non aver neanche notato che il proprio comportamento arreca disturbo ai vicini, ma sentendosi porre la cosa con ostilità si potrebbe sentire punta sul vivo e rispondere con uguale ostilità.
Trovarsi in condizioni di scarso confort crea irrimediabilmente risposte ingigantite rispetto al normale, vale quindi la pena ricordare che non è detto che tutti a bordo siano in volo verso le proprie vacanze (e spesso, mi ha insegnato la mia professione, perfino chi è in vacanza non è per questo necessariamente una persona più allegra): usare perciò lo stesso buon senso che sarebbe bene usare sempre.
Riguardo invece i possibili fastidi arrecati da un bambino che piange o fa capricci, questo è un discorso a parte che ho affrontato qui.
Voi invece come affrontate un volo a lungo raggio? Avete anche voi un decalogo che seguite rigorosamente o preferite “andare con la corrente”? Fatemi sapere se avete trovato utili in passato alcuni di questi consigli o ce ne sono magari altri non menzionati qui che aggiungereste alla lista.